Il relitto si era inabissato il 18 aprile 2015: a bordo c'erano centinaia di persone

Il relitto del peschereccio di migranti inabissatosi il 18 aprile 2015, dopo essere stato trasportato nella Rada di Augusta dalla nave Ievoli Ivory scortata da nave San Giorgio della marina militare, il 1 luglio é stato trasferito su una struttura posizionata all'interno dell'area adibita allo svolgimento delle operazioni a terra presso Melilli (Siracusa).
Proseguono senza sosta da ieri pomeriggio le operazioni dei vigili del fuoco per liberare le salme dei migranti dal barcone recuperato dai fondali del mare.
Concluse le prime verifiche strutturali dell'imbarcazione, le squadre si stanno alternando nel lavoro di messa in sicurezza del relitto, a cominciare dal ponte di coperta, con la rimozione del materiale ammassato e di parti pericolanti. Contestualmente sono stati recuperati i primi resti dei corpi e affidati per le procedure di identificazione alla struttura del Labanof dell'Università di Milano.

Per acquisire maggiori informazioni, sono state installate delle telecamere telescopiche introdotte nelle stive, dove, completata la prima fase preparatoria, i vigili del fuoco penetreranno per proseguire l'operazione di recupero. L'attività disposta dalla presidenza del Consiglio dei ministri vede il coinvolgimento a terra di circa 150 persone al giorno tra cui personale della marina militare, dei vigili del fuoco, del corpo militare della Croce rossa italiana, dell'Ufficio di Sanità Marittima, Area e di Frontiera (USMAF), dell'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP), Agenzia della Dogana. Il modulo di recupero è stato progettato e realizzato dalla società I.D.MC. Impresub – Diving and Marine Contractor srl di Trento.
 

 

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