La mamma della 13enne scomparsa da Brembate di Sopra nel novembre 2010 e trovata morta 3 mesi dopo: Ora sappiamo chi l'ha uccisa

I giudici della corte d'appello di Bergamo hanno condannato all'ergastolo Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio. Bossetti è rimasto impassibile dopo la lettura della sentenza. La corte presieduta da Antonella Bertoja, invece, ha assolto la calunnia nei confronti dell'ex collega di lavoro Massimo Maggioni, a cui Bossetti aveva cercato di addossare la responsabilità del delitto. La Corte ha anche tolto a Bossetti la potestà genitoriale sui tre figli. La Corte ha disposto risarcimenti complessivi per 1,2 milioni di euro per la famiglia Gambirasio -400mila per ciascun genitore e 150mila euro per ogni fratello – oltre a 36mila euro da risarcire per le spese legali. 

Bossetti ha rilasciato dichiarazioni spontanee prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio per la sentenza. La 13enne è scomparsa da Brembate di Sopra il 16 novembre 2010 ed è stata ritrovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola. 

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"Ho sempre detto che è impossibile che il Dna" sul corpo di Yara "sia il mio, non solo perché non l'ho uccisa ma perché non l'ho mai nemmeno conosciuta", ha ribadito Massimo Bossetti in aula, dicendosi "certo che ci sia stato un errore" nell'analisi di laboratorio irripetibile che ha permesso di rilevare la traccia genetica sugli slip della ragazzina e, in un secondo momento, di risalire a lui. 

 "La pena è quella prevista per una persona che commette un omicidio a cui non sono riconosciute le attenuanti", ha commentato dopo la sentenza il procuratore di Bergamo, Massimo Meroni. Si è trattato, ha aggiunto,  di un processo in cui "il Dna, la prova scientifica è stata decisiva". Per il procuratore si tratta di un primo passo di un'inchiesta "difficile" e il pm Letizia Ruggeri "è stata fantastica". "Non è una sentenza definitiva, è il primo step di una battaglia lunghissima. Certamente faremo ricorso", hanno detto gli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni, legali di Massimo Bossetti.

"Ora sappiamo chi ha ucciso Yara, anche se siamo consapevoli che non ce la riporterà indietro nessuno", ha detto la mamma di Yara. "E' andata come doveva andare, ma questa è e resta una tragedia per tutti che non ci restituisce nostra figlia", è il commento che Maura e Fulvio Gambirasio, hanno affidato ai loro avvocati dopo aver appreso della condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti. I genitori della 13enne hanno accolto la sentenza "con la massima serenità, così come con serenità hanno seguito tutta la vicenda", hanno spiegato l'avvocato Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta lasciando il tribunale. Dal momento dell'arresto di Bossetti, i Gambirasio "non hanno mai avuto dubbi" sulla sua colpevolezza.

 

 

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