Il torrente Baganza esondò nell'ottobre del 2014

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, Movimento 5 Stelle, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Parma per l'inchiesta relativa all'alluvione del torrente Baganza del 13 ottobre 2014. Secondo quanto riporta la 'Gazzetta di Parma', il reato ipotizzato è quello di disastro colposo. Indagati anche il comandante della polizia municipale, Gaetano Noè, ma anche altri tre dirigenti di Regione, Provincia e Servizio tecnico di bacino – Gabriele Mainetti, Gianfranco Larini e Gabriele Alifraco.

L'iscrizione nel registro degli indagati risale all'inizio della scorsa settimana, ma senza alcuna informazione di garanzia inviata agli indagati. Il motivo? La Procura non ha svolto atti che richiedano la presenza di un difensore. Il fascicolo era stato aperto contro ignoti dal pm Paola Dal Monte pochi giorni dopo l'esondazione che allagò la zona sud della città. In seguito le indagini, spiega il quotidiano, sono state condotte dal Corpo forestale dello Stato e dalla stessa polizia municipale. L'attenzione degli inquirenti, secondo quanto trapela, non sarebbe rivolta solo sulle eventuali inadempienze di Pizzarotti ma di tutto il sistema dell'allerta della Protezione civile e in particolare sulla catena di comunicazione delle allerte meteo.

IL CASO DEL TEATRO REGIO. Il mese scorso era caduta una nuova tegola sull'esponente del Movimento Cinque Stelle: il primo cittadino di Parma, infatti, era risultato indagato per abuso d'ufficio dalla procura per le nomine sul teatro Regio. Il ruolo di Pizzarotti era venuto a galla  nell'ambito dell'inchiesta della Procura cittadina sulle nomine al Teatro Regio.  Al centro dell'indagine ci sarebbe stata la procedura seguita per effettuare alcune nomine: in particolare quelle riguardanti  Anna Maria Meo, nominata nel gennaio 2015 direttore generale del Regio , e Barbara Minghetti, designata consulente per lo sviluppo e i progetti speciali.  

 

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