Arrestato, dopo anni di soprusi, un 50enne di origini cinesi
Frustava la moglie con il cavo del caricatore del telefonino, e ogni giorno per lei erano pugni e calci sul corpo e in volto. Dopo almeno 10 anni di violenze l'uomo, un cinese di 50 anni, è stato arrestato dalla polizia di Milano per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. La coniuge, connazionale di 47 anni, non aveva mai denunciato le angherie per paura. "Se mi denunci rimarrò in carcere per poco tempo e quando esco ti taglierò le gambe", le diceva il marito, affetto da ludopatia, che ogni giorno come fosse un rito chiudeva le imposte di casa e picchiava la moglie per ore chiedendole soldi da giocare alle slot machines. Fino a quando la 47enne ha preso coraggio e, con la scusa di andare a fare la spesa con il figlio di 16 anni, è andata al pronto soccorso del Policlinico, dove è stata indirizzata al Centro anti violenza della Mangiagalli e messa in contatto con le forze dell'ordine. Vittima dei soprusi anche il figlio: venerdì scorso il padre ha tentato di strozzarlo perché aveva 'osato' difendere la madre. La coppia ha anche una figlia, più grande, che vive per conto proprio.
Tra gli episodi di violenzai denunciati agli agenti del commissariato Monforte Vittoria, che hanno proceduto all'arresto, il racconto di quando, pochi giorni fa, l'uomo l'aveva immobilizzata per stuprarla minacciando di appenderla per il collo al ventilatore appeso al soffitto. Le aveva tagliato i vestiti e l'aveva legata con pezzi di scotch e lenzuolo, mettendoglieli anche in bocca. Lui, con precedenti per estorsione, era già finito in carcere dal 2004 al 2006, dopodiché era andato in Cina per qualche anno. Tornato in Italia aveva costretto la donna a chiedere un finanziamento di 8mila euro: tutti soldi spesi in tre giorni di gioco d'azzardo.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata