"Vedo piuttosto su quei barconi in arrivo dall'Africa la possibilità che ci siano persone in via di radicalizzazione"
"Non escludo nessuna ipotesi. Il che non vuol dire, naturalmente, che l'Europa debba tirarsi indietro di fronte all'emergenza umanitaria, bensì che occorre controllare al meglio chi arriva. Mi sembra difficile, però, immaginare che l'Isis utilizzi i barconi per infiltrare cellule organizzate, con piani operativi in tasca, pronte a colpire. Vedo piuttosto su quei barconi in arrivo dall'Africa la possibilità che ci siano persone in via di radicalizzazione e che potrebbero finire di radicalizzarsi in Europa. Almeno questo ci dicono alcune inchieste. Penso anche che sia un bene che Europol sia stata coinvolta nella gestione degli hotspot. In fondo a questo scopo è nata Europol, ovvero per il coordinamento tra le polizie nazionali. La gestione in comune dell'emergenza". Lo afferma il procuratore Antimafia Franco Roberti in una intervista a La Stampa.
"L'inchiesta dei colleghi della Dda di Milano ha dimostrato che c'era almeno un reclutatore dalla Siria che invitava degli aspiranti foreign fighters a non andare lì, ma a colpire in Italia – sottolinea – Ed è vero: la situazione di Isis è in grande evoluzione sul campo. In tutta evidenza un'evoluzione in Siria, comporta un'evoluzione anche da noi". Per quanto riguarda la lotta alla criminalità e in particolare alla camorra, Roberti spiega: "Un fenomeno ricorrente: quando si sgominano i clan storici, e guardi che oggi tutti i vecchi capi sono in carcere, arrivano i nuovi che subito si combattono per il controllo del territorio. Questa volta, però, la situazione è resa più grave dall'arruolamento di tanti giovanissimi che sono incoscienti, nel senso che non hanno alcuna consapevolezza della vita e della morte, non hanno paura del carcere o di finire ammazzati. Questi giovanissimi, peraltro, hanno mutuato modalità gangsteristiche e sono molto pericolosi. Per fortuna, devo dire, il governo si è reso conto che bisogna investire su Napoli, e non soltanto in risorse indispensabili per l'apparato di repressione, ma anche per rivitalizzare la società, per combattere il fenomeno dell'evasione scolastica – che se nella media nazionale è sul 10%, a Napoli supera il 30% – per tenere aperti al pomeriggio i centri sportivi. È su questo terreno che si fa la prevenzione, è qui che si vince o si perde la sfida contro la camorra".
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