I sei avrebbero messo in atto raggiri contabili e amministrativi, a discapito delle casse del club, creando fondi neri
La Guardia di finanza di Cesena ha sequestrato beni per circa 11 milioni di euro nei confronti di sei indagati, tra cui l'ex presidente del Cesena Calcio Igor Campedelli, coinvolti nell'inchiesta su frode fiscale della procura di Forlì. L'operazione era stata ribattezzata Ippocampo e il decreto è stato emesso dal gip di Forlì, Luisa Del Bianco, su proposta del procuratore Sergio Sottani. L'attività investigativa, durata quasi due anni e conclusasi a novembre 2015, aveva consentito di individuare il sodalizio tra Campedelli, e gli altri indagati, che, secondo l'accusa avrebbero messo in atto una serie di raggiri contabili e amministrativi, a discapito delle casse del Cesena Calcio, creando dei fondi neri.
Gli indagati sono stati ritenuti responsabili dei reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento dell'Iva, simulazione di reato, appropriazione indebita, riciclaggio e falso in bilancio. La richiesta della confisca è stata avanzata per evitare il rischio che gli imputati, consapevoli del procedimento pendente a loro carico, si liberassero delle loro proprietà mobiliari e immobiliari. Sono stati sequestrati beni delle tre società coinvolte (A.C. Cesena Spa, Villa Turi Srl e Double T Srl) e di sei dei sette imputati (oltre a Campedelli, anche Potito Trovato, Coclite Mastrorazio, Luca Leoni, Luca Mancini, Maurizio Marin): 65 conti correnti, 34 depositi titoli e sei cassette di sicurezza, un'autovettura, 19 fabbricati e 14 terreni tra Milano e l'Emilia Romagna e 29 quote societarie per 144.166 euro. Il tutto per un valore complessivo di 10.915.344 euro.
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