L'intervista di LaPresse a Elisabetta Scala, vicepresidente del Movimento Italiano Genitori

"Quando si parla di sicurezza di minori va usato ogni mezzo: quindi ben vengano anche le telecamere nelle scuole e asili". A dirlo con LaPresse è Elisabetta Scala, vicepresidente del Movimento Italiano Genitori. Oggi l'ultimo caso di cronaca a Rimini: una maestra arrestata per maltrattamenti. "Le scuole sono un luogo pubblico- sostiene Scala- e tutti devono essere al corrente di ciò che accade. Le famiglie devono poter stare tranquille". Ma attenzione, avverte la vicepresidente- non si tratta di una risposta all'ansia dei genitori, né un controllo sulla didattica". E a chi sostiene che si ledano i diritti sulla privacy Scalia ribatte: "Le cose vanno fatte certamente col buonsenso e rispettando la legge. Il Garante sulla privacy e le istituzioni trovino e scelgano le modalità più opportune per tutelare i minori". Per Scala "non si tratta di curiosare, ma non si capisce perché banche e supermercati siano datate di telecamere e le scuole no". Una cosa però Scala vuole sottolineare, proprio sulla privacy. "Si tira giustamente in ballo il dato sulla riservatezza quando si parla di sorveglianza, poi però mi chiedo perché con molta disinvoltura le forze dell'ordine rendono note quelle terribili immagini delle violenze sui piccoli". "Diffondere così quelle foto e quei video non aiuta certo. Vederle non aumenta la consapevolezza, ma solo la rabbia e l'incapacità di reagire".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata