Il procuratore capo: Sevizie peggiori di quelle scoperte dall'Egitto
Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio, sono stati ricevuti nel pomeriggio dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco, responsabili in Italia delle indagini sulla morte del ricercatore friulano. I coniugi Regeni si sono trattenuti tre quarti d'ora nell'ufficio del procuratore capo di piazzale Clodio. Con gli inquirenti hanno fatto il punto sulle indagini e sull'incontro di lunedì al Cairo tra i magistrati italiani e procuratore generale della Repubblica Araba di Egitto Nabil Ahmed Sadek nel quale è stata aperta, almeno sulla carta, una nuova fase di collaborazione tra gli inquirenti che lavorano all'indagine nei due Paesi. A tale proposito i Regeni hanno voluto ringraziare i magistrati della procura romana per l'impegno nelle indagini sulla morte del figlio.
"Siamo convinti che quanto accertato dai medici legali italiani possa contribuire a stabilire che cosa è accaduto, tenendo conto che le sevizie scoperte sono addirittura più gravi di quelle riscontrate durante il primo esame svolto in Egitto", aveva spiegato in un colloquio con il Corriere della Sera Pignatone sul rapimento e l'uccisione di Giulio Regeni al Cairo. Il procuratore ha anche chiarito i termini dell'intesa siglata due giorni fa per arrivare alla verità sul caso. Dichiarazioni che sono arrivate all'indomani dell'intervista di al Sisi a Repubblica: Vi prometto verità.
"Abbiamo un impegno formale del procuratore generale sulla massima collaborazione per arrivare alla verità – ha spiegato – e questo, al momento, ci soddisfa. Vedremo nelle prossime settimane come si evolverà il lavoro comune, però una cosa deve essere chiara: noi forniremo tutto il supporto necessario, ma i titolari delle indagini sono i magistrati egiziani". Pignatone ha assicurato che "l'attenzione rimarrà alta, seguiremo passo dopo passo l'evoluzione degli accertamenti".
Il risultato principale per ora "è quello di aver ottenuto l'assicurazione che nessuna illazione venga fatta sulla figura dello studente, sulla sua rettitudine. Si è sgombrato il campo da tutte le falsità e i sospetti circolati sinora e questa è una buona base dalla quale ripartire. Entro qualche giorno consegneremo ai colleghi egiziani il nostro fascicolo, compreso il risultato dei controlli effettuati sul computer di Regeni. Al procuratore generale Nabil Sadeq invieremo anche il risultato finale dell'autopsia svolta dal professor Fineschi". Le sevizie scoperte, ha aggiunto, "sono addirittura più gravi di quelle riscontrate durante il primo esame svolto in Egitto. E infatti lo stesso collega egiziano ha dovuto riconoscere come il delitto sia di una ferocia efferata".
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