Le bimbe, nate da un'inseminazione artificiale, avranno lo stesso doppio cognome. E' il primo caso in Italia
Archiviate le unioni civili, ora si deve affrontare la questione adozioni per le coppie omosessuali. E mentre la politica già getta le basi per l'ennesima battaglia, con gli schieramenti che puntano i paletti per i prossimi provvedimenti da discutere in Parlamento, il tribunale per i minori di Roma dà il suo primo sì a una adozione incrociata dei figli del partner, riconoscendo di fatto la stepchild adoption a favore di due mamme. Ad annunciarlo, oggi, sono state le associazioni Famiglie Arcobaleno e Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford.
La storia è quella di una coppia di donne italiane, insieme da oltre dieci anni, che hanno coronato il loro desiderio di maternità con la procreazione assistita in Danimarca. Le due donne, riferisce l'avvocato Francesca Quarato a LaPresse, "sono molto contente, e consapevoli al tempo stesso che si tratta di una sentenza non definitiva". Il legale ammette che "resta anche l'amaro in bocca per una sentenza non piena e non legittimata". Nonostante l'importanza della decisione del Tribunale, resta il fatto che si tratta di una adozione separata "con le due bimbe che non vengono riconosciute effettivamente come due sorelle" anche se le due piccole lo sono nella realtà da sempre, prosegue Quarato.
L'avvocato racconta dell'attesa della più grande, di 8 anni, per l'arrivo della sorellina, e del rapporto fraterno tra due bimbe che non sono consanguinee. Il problema, rileva il legale delle due donne, è che "le coppie gay con figli ci sono già in Italia e la giustizia non sta facendo altro che rispondere a legami già esistenti e consolidati". La sentenza, secondo le associazioni, "ha esteso la responsabilità genitoriale alla mamma sociale, avendo verificato l'esistenza tra le mamme di un comune progetto di genitorialità, lo stato di benessere dei figli e la stabilità del nucleo familiare".
Secondo Maria Grazia Sangalli, presidente di Rete Lenford, "attualmente, in mancanza di una normativa sull'adozione da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso, il percorso per giungere all'adozione da parte di queste coppie è possibile solo interpretando la normativa in vigore in senso ampio ed evolutivo" Sangalli spiega che la forma di adozione oggetto di tali sentenze passa attraverso "l'articolo 44, lettera d, della legge sulle adozioni, che tratta di adozioni in casi particolari e che conferisce al minore meno garanzie rispetto al riconoscimento di una genitorialità piena e legittimante".
Lapidario il commento di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia: "A Roma i giudici hanno detto sì all'adozione incrociata di due bambine da parte di due donne. Fratelli d'Italia ribadisce la sua proposta: affermiamo in Costituzione il diritto del bambino di avere un padre e una madre". Il Partito democratico, oggi, ha ipotizzato che il ddl con la riforma complessiva sulle adozioni possa arrivare in Parlamento nel giro di almeno due mesi. Questo ddl dovrebbe risolvere il problema dei bambini che vivono all'interno di coppie omosessuali, consentendo la stepchild adoption. Dal fronte di Area popolare, invece, il leader Angelino Alfano ha annunciato che il movimento è al lavoro "su due disegni di legge: il primo sull'utero in affitto come reato universale (punibile in Italia anche se commesso all'estero), il secondo sulle misure di sostegno fiscale alla famiglia e di aiuto alla natalità". Per Alfano, "un Paese che non fa figli, è un Paese senza futuro".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata