Il trimestre novembre-dicembre-gennaio è stato il più secco in oltre 200 anni, con 4 millimetri i piogge in media
Assenza di venti, temperature da aprile e un conto molto 'secco' da pagare. La situazione climatica in Italia è infatti segnata da un inverno che sembra primavera con pesanti effetti su agricoltura e salute degli abitanti delle grandi città, soprattutto per quanto riguarda i nuovi picchi di Pm10 presenti nell'aria. Ma la preoccupazione più grande riguarda l'allarme siccità, con gennaio che per precipitazioni è stato paragonabile ad un caldo agosto. La situazione, come spiega a LaPresse Daniele Cat Berro della Società meteorologica italiana, è "gravissima: a parte qualche sporadica perturbazione in montagna, in Italia da tre mesi si trascina una siccità molto acuta, tanto che nel Nordovest il trimestre novembre-dicembre-gennaio è stato il più secco in oltre 200 anni, con 4 millimetri i piogge in media. Torino è stata la città più colpita, ma in generale in Italia si è registrato il dicembre più asciutto da due secoli a questa parte".
Secondo l'esperto "il quadro non è una grande novità perché statisticamente abbiamo vissuto tante siccità invernali. Quest'anno però la siccità è stata costante ed è partita molto presto con un'anomala assenza di venti e un addensamento degli agenti inquinanti". Sulla stessa lunghezza d'onda il meteorologo Daniele Izzo del centro Epson Meteo: "La criticità si protrae da fine ottobre e riguarda gran parte dell'Italia: in questi mesi è piovuto pochissimo con il deficit che sta diventando molto pesante a livello di scarsità di acqua per fiumi e laghi. Al Nord posso citare la situazione del lago di Como, che registra un riempimento di appena l'11%, uno dei dati più bassi degli ultimi 50 anni. Un conto è un mese di siccità, qui invece bisogna recuperare un ritardo accumulato dal mese di novembre".
Ma la svolta, per fortuna, è dietro l'angolo. Secondo i due esperti già da domenica 7 febbraio è previsa una forte perturbazione con nevi sulla Alpi e piogge importanti in pianura. Per Cat Berro "per il momento la siccità è un problema per gli incendi boschivi e per lo smog. Non è ancora un problema per l'agricoltura, lo potrebbe diventare se saltassero le piogge primaverili, cosa che raramente accade. Se la siccità dovesse prolungarsi anche in primavera sarebbe un guaio per le acque alle colture e per la mancanza di nevi ad alte quote". Izzo però avverte: "A novembre qualche portale meteo azzardò un inverno freddo e molto nevoso, quando si è verificato esattamente l'opposto. E' giusto fare previsioni stagionali, ma la tendenza potrebbe essere smentita. In pratica dal punto di vista scientifico non è possibile prevedere se sarà una primavera piovosa o meno".
Sul fronte meteo, l'altro tema 'caldo' riguarda lo smog, che con le assenze di piogge torna a farsi sentire e a preoccupare gli amministratori comunali. Come spiega l'esperto della Società Meteorologica Italiana "in molte città del Nord si livelli di Pm10 sono tornati oltre i 100 microgrammi al metro cubo, ben oltre la soglia di 50. A Torino la situazione è critica e dopo la tregua di Capodanno dopo la prima settimana di anticiclone a fine gennaio siamo tornati ai livelli natalizi. Limitazioni al traffico? Meglio di un pugno in un occhio, ma gli effetti sono marginali rispetto al problema. Servirebbero provvedimenti a lungo termine con la riduzione massiccia della mobilità privata e il potenziamento dei mezzi pubblici e della mobilità elettrica. Servono misure più generali rispetto alla misura individuale e il tutto va a braccetto con le strategie globali sul clima dove si parla di un rapida decarbonizzazione del nostro sistema economico".
Per quanto riguarda lo smog sospiro di sollievo invece al Centro, dove, spiega Izzo a LaPresse, "la situazione è migliorata grazie al vento, l'inquinamento si è abbassato con i livelli scesi sotto i limiti. La la situazione dovrebbe migliorare al Nord anche nella seconda metà della settimana con venti e una mini perturbazione atlantica". Nel frattempo a Milano, dove si è superata la soglia media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo, il Comune è corso ai ripari, mettendo in campo le misure anti-smog disposte nel 2012 dall'allora provincia: da oggi i riscaldamenti delle abitazioni saranno diminuiti di 1 grado centigrado, da 20 a 19 ed è stato confermato il blocco per i diesel Euro3.
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