Roma, 2 gen. (LaPresse) – “L’ignoranza gioca brutti scherzi. Così una bella occasione di fine anno diventa una notizia scandalistica”. Lo afferma Vittorio Sgarbi che interviene per precisare le circostanze della sua visita a Brescia dopo le polemiche scoppiate perché il noto critico d’arte ha telefonato attraverso la ‘batteria’ del Viminale al sindaco di Mazzano per poter visitare la Villa Mazzucchelli. “Vicino a Brescia, a Ciliverghe di Mazzano, c’e’ la bella Villa Mazzucchelli, sede di una Fondazione privata con un museo del Vino e altre collezioni – scrive Sgarbi in una nota -. Sono andato a visitarla, apprezzandone l’ottima gestione, sotto la direzione di Pierangela Gemignani, accolto calorosamente dal sindaco, dal Presidente del Consiglio comunale, da giornalisti e curiosi”.

“Negli spazi belli e ordinati ho immaginato attivita’ culturali e mostre. Sono (ancora) assessore della Citta’ di Urbino. Questa e’ la notizia. Per visitare la Fondazione ho chiamato il sindaco, come in questi casi si fa sempre. Il Ministero dell’Interno non c’entra nulla – ha aggiunto il critico – se non per quell’apparato funzionale che si chiama ‘batteria’, e che non e’ altro che il centralino telefonico del Viminale che mette in collegamento istituzioni e persone”.

“Ho chiamato alle 11 di sera del 29 dicembre – ha sottolineato ancora Sgarbi – il sindaco ha risposto pochi minuti dopo perché aveva la suoneria del telefono disattivata. Ho spiegato il mio interesse ed ho annunciato la mia visita per il 31 dicembre. Tutto il resto è letteratura fantastica, buona perché fa parlare di Villa Mazzucchelli, che merita di essere conosciuta e visitata, dove potremo, forse, ospitare il Museo della Follia, temporaneamente esposto a Mantova”.

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