Città del Vaticano, 27 dic. (LaPresse) – “Non perdiamo la fiducia nella famiglia! E’ bello aprire sempre il cuore gli uni agli altri, senza nascondere nulla. Dove c’è amore, lì c’è anche comprensione e perdono”. E’ l’appello lanciato da Papa Francesco nel giorno della messa per il Giubileo delle Famiglie. In una basilica di San Pietro affollata Bergoglio ha poi ulteriormente rafforzato la sua esortazione: “Affido a tutte voi, care famiglie, questa missione così importante, di cui il mondo e la Chiesa hanno più che mai bisogno”, le sue parole. Il Pontefice nel corso della sua omelia ha fatto riferimento al pellegrinaggio di Gesù, Giuseppe e Maria al Tempio di Gerusalemme: “Come è importante per le nostre famiglie camminare insieme e avere una stessa meta da raggiungere – argomenta – Sappiamo che abbiamo un percorso comune da compiere; una strada dove incontriamo difficoltà ma anche momenti di gioia e di consolazione”. Secondo il Papa però il pellegrinaggio: “non finisce quando si è raggiunta la meta del santuario, ma quando si torna a casa e si riprende la vita di tutti i giorni, mettendo in atto i frutti spirituali dell?esperienza vissuta”.
Nell’anno della Misericordia il Santo Padre si augura che ogni famiglia cristiana “possa diventare luogo privilegiato in cui si sperimenta la gioia del perdono che è l’essenza dell’amore che sa comprendere lo sbaglio e porvi rimedio”. “E’ all’interno della famiglia che ci si educa al perdono, perché si ha la certezza di essere capiti e sostenuti nonostante gli sbagli che si possono compiere”, dice. Francesco ha poi sottolineato l’importanza di alcuni gesti quotidiani come “ritrovarsi anche in un breve momento di preghiera prima di prendere insieme i pasti, per ringraziare il Signore di questi doni, e per imparare a condividere quanto si è ricevuto con chi è maggiormente nel bisogno”.
Parole di speranza verso una famiglia che, come detto dal Pontefice nel corso dell’Angelus, “è soggetta a incomprensioni e difficoltà di vario genere che la indeboliscono”. E’ che invece il Santo Padre invita ad essere ‘chiesa domestica’: “per far risplendere le virtù evangeliche e diventare fermento di bene nella società”.
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