Milano, 11 dic. (LaPresse) – Martina Levato, come già aveva fatto davanti al gup Roberto Arnaldi – nel corso del processo bis sulla vicenda acido a carico del broker 30enne Alex Boettcher prende le distanze dal suo amante e complice. “Vorrei – ha detto Levato nel corso della sua deposizione – che Alexander si prendesse le sue responsabilità, perché nel rapporto di coppia mi ha portato ad uno stato emotivo che mi ha spinto a commettere dei reati”. Martina ha poi spiegato che il compagno “con i suoi comportamenti, il suo egoismo, mi ha portato in quello stato di caos mentale che mi ha fatto commettere dei reati. Il suo essere concentrato solo suo dolore – ha aggiunto – gli ha impedito di vedere anche me”. E quando le è stato chiesto di spiegare di quale dolore si trattasse, la ex studentessa bocconiana ha sottolineato che Alexander provava “dolore per il fatto di aver scoperto i tradimenti” della ragazza e “di essere stato tradito da una persona dalla quale non se lo aspettava”.

“Ammetto che ci sia stato un fallimento da parte mia e di Alex, non solo da parte mia ma anche da parte di Alex che era caduto in sofferenza per cui vedeva solo se stesso e non capiva i miei bisogni”, ha aggiunto la ragazza. “Io ero innamorata di Alex – ha proseguito – lo vedevo come persona perfetta che non poteva sbagliare. Era l’uomo ideale con cui costruire una famiglia. Purtroppo per tanti anni non sono riuscita a vedere i fallimenti, mi ci è voluto del tempo”. “Ho intrapreso un percorso di consapevolezza sui reati commessi e sul mio ruolo di donna” e “ad un anno di distanza – ha spiegato – riesco a vedere le falle del nostro rapporto di coppia“. L’ex studentessa bocconiana ha anche detto di essere “stanca e arrabbiata per il marchio della cosiddetta coppia diabolica” che le è stato attribuito dai media.

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