Torino, 25 nov.(LaPresse) – I Carabinieri di Mirafiori, Torino, hanno notificato ieri mattina la misura patrimoniale della confisca e l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 12 mesi, emessi il 9 novembre scorso dal Tribunale di Torino nei confronti di tre fratelli, titolari di un negozio d’abbigliamento a Torino, che facevano parte di una banda di truffatori sgominata nell’ottobre del 2014.

Si spacciavano per dipendenti di aziende di acqua, luce e gas e, dopo aver conquistato la loro fiducia, truffavano gli anziani che li accoglievano in casa rubando loro i codici dei bancomat. Poi, utilizzavano il negozio posto sotto sequestro per prelevare somme tra 400 e 2mila euro con le carte clonate alle vittime. L’inchiesta era scattata nel mese di dicembre 2013 e si era conclusa con otto arresti, sette in carcere e uno ai domiciliari: i tre gestori del negozio e cinque sinti italiani che commettevano materialmente le truffe ai danni degli anziani. Per tutti l’accusa era di ricettazione e spendita di carte di pagamento rubate in concorso.

Dopo avere fatto una verifica telematica sulla spesa attraverso le carte rubate, i carabinieri, coordinati dal pm Alessandra Provazza, avevano verificato i sospetti attraverso una telecamera installata all’esterno del locale e con l’intercettazione delle utenze cellulari dei responsabili del negozio, dimostrando la totale complicità dei commercianti. Il gip aveva disposto anche il sequestro preventivo dei beni e dei conti correnti del negozio, ai fini del successivo procedimento di prevenzione patrimoniale che è arrivato in questi giorni. In particolare, ai tre fratelli convolti nell’inchiesta sono stati confiscati tre conti correnti bancari e sequestrati e confiscate le quote di proprietà di un appartamento di 150metri quadrati e un garage a Torino. Le attività d’indagine condotte dai Carabinieri hanno consentito di quantificare in 285mila euro i profitti illeciti ricavati dai tre fratelli, mediante l’utilizzo delle carte di pagamento sottratte con 23 truffe ai danni di anziani.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata