Milano, 25 nov. (LaPresse) – “Se non avessi avuto la pistola e non avessi sparato, sono certo che i rapinatori avrebbero ammazzato me, mia moglie e mia figlia”. Ne è sicuro Rodolfo Corazzo, il gioielliere che ieri sera, insieme alla moglie e alla figlia di 10 anni, è rimasto per un’ora e mezza in ostaggio di tre rapinatori nella sua villa di Rodano, nel Milanese, prima di sparare e uccidere il capo della banda. “I rapinatori mi hanno aspettato al cancello e sono entrati insieme a me, che rientravo a casa in moto – ha spiegato il gioielliere – mi hanno perquisito ma non si sono accorti, fortunatamente, che avevo la pistola in una tasca della giacca”. E proprio questa dimenticanza, sottolinea il gioielliere, ha permesso a lui e alla sua famiglia di salvarsi.
I rapinatori, da quanto ha raccontato il gioielliere, indossavano cappuccio e guanti e quando hanno capito che non c’erano contanti in casa le loro minacce si sono fatte molto pesanti. “Ci hanno chiuso in cucina e ci hanno detto che se non avessimo consegnato i contanti, ci avrebbero sgozzato tutti e tre. Io non potevo permettere che accadesse qualcosa a mia figlia”.
La bambina, prima del conflitto a fuoco, durato in tutto cinque minuti, era stata obbligata da accompagnare uno dei ladri a fare un sopralluogo della casa, e quando la piccola ha detto che non c’erano contanti, il rapinatore le ha detto “Dì a tuo papà che mi dia i soldi sennò gli taglio tutte le dita”. Corrazzo ha appreso questo dettaglio dalla figlia solo questa mattina. “Ieri sera parlava a monosillabi o rideva, era sotto choc. Questa mattina, invece, era più tranquilla e mi ha raccontato tutto”.
“Adesso non sarà facile superare tutto quello che ci è accaduto – ha raccontato il gioielliere – Sono devastato, perché togliere la vita ad una persona non è facile. Questa notte non ho dormito e, ripensando a quello che è accaduto, non dormirò per molte altre notti ancora se non fossi stato armato ci avrebbero certamente ammazzato”. Corrazzo ha detto di comprendere chi come lui, durante un arapina in casa, ha reagito sparando e uccidendo i ladri. “Capisco le altre persone, perché se i ladri hanno fatto quello che hanno fatto a me e alla mia famiglia, è devastante”.
“Non avevo mai sparato a nessuno – ha aggiunto l’imprenditore, che ha accettato di parlare con i giornalisti nello studio del suo avvocato Pietro Porciani – e ho dato ai rapinatori tutto quello che volevano, ma chiedevano dei soldi che non avevo in casa e la situazione ormai stava degenerando”.
Il gioielliere, che abitualmente porta una pistola per difesa personale, all’ennesima minaccia da parte di un ladro armato di coltello e pistola di “tagliare me, mia moglie e mia figlia” se non avesse consegnato i contanti, ha deciso di estrarre l’arama e fare fuoco. “Volevano delle cose che non potevo dare loro – ha spiegato l’imprenditore – a quel punto ho capito che era finita e ho avvertito il pericolo per la mia famiglia. Ho fatto riparare mia moglie e mia figlia dietro al divano, ho messo il colpo in canna. Quando il rapinatore ha aperto la porta io gli ho puntato l’arma contro e i rapinatori sono scappati giù dalle scale, verso il garage. Per evitare che tornassero su, ho sparato un colpo contro il muro, dove c’è ancora conficcato il proiettile. Mi sembrava fosse finita lì, ma invece mi è spuntata una pistola che avevo nel caveau e che i ladri avevano preso, una 375 Magnum che detengo legalmente, che ha sparato 5 colpi. Sentivo i proiettili passare, hanno forato la porta, lo stipite. Mentre lui sparava, mi sono spostato e ho sparato un colpo, poi entrambi i rapinatori sono venuti verso di me e io ho esploso un terzo colpo e devo averlo centrato, perché ho visto che i rapinatori sono corsi giù e probabilmente quello ferito è caduto”. A quel punto, la moglie della vittima ha gridato, chiamando in aiuto i vicini e i ladri “hanno sfondato la saracinesca del garage con la nostra 500” e poi sono fuggiti a piedi.
Ad accorgersi della presenza del ladro ferito nel cortile è stata una vicina e quando i carabinieri e il 118 sono arrivati hanno prestato soccorso al ladro.
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