Città del Vaticano, 8 nov. (LaPresse) – “So che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati. Per questo vorrei dirvi anzitutto che rubare quei documenti è un reato. E’ un atto deplorevole che non aiuta”. Lo ha detto, a sorpresa, Papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro in merito al caso ormai noto come ‘Vatileaks 2’. E’ la prima volta che il Santo Padre parla pubblicamente di quanto accaduto nelle ultime settimane, con l’arresto di Francesca Chaouqui e di monsignor Lucio Vallejo Balda, accusati di aver sottratto dalla Santa Sede documenti riservati che avrebbero poi permesso la stesura dei libri ‘Avarizia’ di Emiliano Fittipaldi e ‘Via Crucis’ di Gianluigi Nuzzi.

“CONOSCEVO GIA’ QUEI DOCUMENTI”. “Io stesso – ha aggiunto – avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene sono state prese delle misure che hanno cominciato a dare dei frutti, alcuni anche visibili”.

“RIFORMA DELLA CHIESA NON SI FERMA“. “Questo triste fatto – ha aggiunti il Papa parlando ai fedeli – non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato”. Il Santo Padre è stato più volto interrotto dagli applausi della folla. “Quindi vi ringrazio – ha concluso – e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza”.

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