Avellino, 20 ott. (LaPresse) – Numerosi colpi sono stati esplosi contro il maglificio ‘Cento Quindici Passi’ di Quindici, in provincia di Avellino, bene confiscato alla camorra che domani doveva essere inaugurato alla presenza di don Luigi Ciotti.

I colpi di fucile sono stati esplosi contro il cancello e il cartello della villa confiscata al clan Graziano, che sarà destinata alla produzione di maglieria artigianale.

“Un vile atto intimidatorio a fronte del quale è necessaria una mobilitazione di tutte le istituzioni e gli attori sociali per sostenere quanti, con quel maglificio, stanno mettendo in atto un processo di rinascita di Quindici e della Campania”, ha affermato in una nota Enza Amato, vicepresidente della commissione regionale anticamorra e beni confiscati.

“E’ un atto gravissimo- ha aggiunto – le istituzioni tutte, a partire dalla regione, devono dimostrate fisicamente e con gli atti consequenziali il sostegno alla straordinaria iniziativa del maglificio ‘CentoQuindici Passi’. La camorra vuole contrastare quelle iniziative di economia sociale che sono il primo e più forte strumento di contrasto all’economia criminale. E lo Stato deve dimostrare oggi più mai la sua presenza. Sarei già intervenuta all’inaugurazione di domani, e spero che, dopo quanto accaduto, la commissione e anche la giunta vogliano essere presenti per rendere visibile il proprio sostengo. Ma non dovrà essere, come troppe volte è capitato, un’inutile passerella”.

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