Riccione, 10 ott. (LaPresse) – Colpisce principalmente gli uomini fra i 25 e i 49 anni, in piena età riproduttiva, con una frequenza in crescita (negli ultimi 30 anni è stata del 45%), ma con una mortalità in netto calo (il 95% dei casi viene curato). In Italia, nel 2012, sono stati registrati oltre 2 mila casi di tumore al testicolo, che rappresenta l’1% del totale delle neoplasie che riguardano l’uomo.
A Riccione, dove è in corso l’88esimo congresso nazionale della Società italiana di urologia (Siu) è stato presentato il primo cartoon in italiano destinato ai giovani – ma non solo – nel quale vengono raccontate le regole per una corretta prevenzione, a partire dall’autopalpazione, sulla base dello stesso principio per cui le donne si esaminano regolarmente il seno da sole. Prevenire o abbassare il rischio di un tumore al testicolo, spiegano gli esperti, significa anche allontanare le probabilità fino al 12% di un possibile sviluppo di un tumore prostatico.
“Questo tumore – spiega Vincenzo Mirone, segretario generale della Siu, Società italiana di urologia – è la neoplasia più comune nei giovani maschi con età compresa fra i 25 e i 49 anni, rappresentando circa l’1% del totale e il 3-10% di quelli che colpiscono l’apparato urogenitale maschile. Data l’età di insorgenza, è importante sensibilizzare i giovani all’autopalpazione, insegnando loro a prestare attenzione a qualsiasi modifica possa verificarsi nell’anatomia o nella forma dello scroto e dei testicoli. Vale a dire che adulti e ragazzi dovrebbero conoscere dimensioni e aspetto ‘normali’ dei propri testicoli in modo da essere in grado di riconoscere qualunque alterazione possa subentrare nel tempo. Le nostre regole e il nostro cartoon sono il primo passo per una serie di iniziative che riguardano i tumori urogenitali”.
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