Milano, 8 ott. (LaPresse) – Da gennaio a settembre le presenze nelle strutture alberghiere italiane sono aumentate del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo rende noto Federalberghi: i pernottamenti degli italiani sono cresciuti nei primi nove mesi del 2,8% e quelli degli stranieri hanno registrato un incremento del 3,6%.
A riprova tuttavia dell’incertezza del settore, emergono i dati dell’occupazione nel comparto alberghiero che segnano una flessione dei lavoratori dell’1,3%, suddiviso in un -0,6% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -1,9% di lavoratori a tempo determinato. “È stata un’estate in buona crescita quella appena trascorsa per il turismo italiano, con un +4% di presenze alberghiere da giugno a settembre, ma ora non si prenda a pretesto questo andamento finalmente positivo per tassare ulteriormente un settore che se sta rialzando a fatica la testa”. Questo il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, intervenuto presso Rimini Fiera dove si sono aperti i cancelli di Ttg Incontri, SiaGuest e Sun, le manifestazioni d’eccellenza del settore e del comparto, in programma fino al 10 ottobre. “Il riferimento -sottolinea Bocca- è relativo all’ipotesi circolata in questi giorni di aumentare l’imposta di soggiorno che, tra l’altro, è già la più alta in Europa e per la quale inviterei il Governo a fare i controlli e far pagare la tassa a tutti quelli che la devono pagare a cominciare dai bed and breakfast abusivi (ne spuntano ogni giorno di nuovi) e agli affitti brevi di seconde case (anche di una sola notte).
Per il solo Giubileo straordinario il Censis ha stimato un rischio per gli affitti in nero che potrebbe arrivare a 40 milioni di Euro in meno di incassi fiscali”.
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