Catanzaro, 6 ott. (LaPresse) – Beni per oltre 1,5 milioni di euro sono stati sequestrati oggi dalla guardia di finanza di Catanzaro ai vertici del clan ‘Giampa’ e a due prestanome. Le indagini di polizia economico-finanziaria hanno dimostrato che i beni sequestrati, di origine illecita, sono di valore sproporzionato rispetto ai redditi leciti dichiarati, permettendo alle fiamme gialle di fornire alla magistratura gli elementi per disporne il sequestro. I finanzieri hanno sequestrato disponibilità finanziarie e beni mobili e immobili, tra i quali le lussuose abitazioni dei vertici della cosca criminale e dei parenti più stretti, a Lamezia Terme (Catanzaro) e nei comuni circostanti. Allo stesso tempo le fiamme gialle hanno effettuato anche delle perquisizioni.
Sulla base delle indagini della guardia di finanza, la direzione distrettuale antimafia ha contestato, a un esponente di spicco della cosca, un’estorsione a danno di un imprenditore locale, per cui ha ricevuto un avviso di garanzia. L’uomo infatti, che aveva avviato un’impresa di costruzioni, avrebbe imposto a un imprenditore di affidargli i lavori di costruzione di un fabbricato a costi nettamente superiori a quelli che la vittima avrebbe dovuto sostenere altrimenti.
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