Napoli, 5 ott. (LaPresse) – Questa mattina la guardia di finanza di Napoli ha effettuato un sequestro per equivalente di beni per 28,7 milioni di euro nei confronti di una famiglia di armatori di Torre del Greco (Napoli). Una verifica fiscale delle fiamme gialle nei confronti della società armatoriale aveva fatto emergere rilevanti operazioni finanziarie effettuate con società lussemburghesi, di fatto riconducibili ai membri del gruppo imprenditoriale. Tra queste la società controllante della società armatoriale, con sede legale in Lussemburgo ma con domicilio fiscale in Italia, che aveva omesso di dichiarare utili per oltre 37 milioni di euro, distribuiti tra i componenti della società attraverso il rimborso di un prestito obbligazionario privo di valide ragioni economiche. Queste ragioni avevano portato già a giugno 2014 a un sequestro di beni della società per un valore di oltre 11,5 milioni di euro tra cui immobili situati a Capri, Ischia e Milano.
Gli sviluppi delle indagini, delegate al nucleo di polizia tributaria di Napoli, hanno consentito di ricostruire l’origine dei redditi non dichiarati dalla società lussemburghese, provenienti da un’altra società lussemburghese, costituita dagli armatori di Torre del Greco al solo scopo di effettuare investimenti speculativi nel settore dei derivati sui noli navali. Le attività ispettive hanno permesso di scoprire redditi sottratti alla tassazione in Italia tra il 2006 e il 2008 per circa 120 milioni di euro. I dividendi distributi da questa società agli indagati sono stati contestati, come proventi illeciti. Tra i beni sequestrati agli indagati in seguito alle indagini patrimoniali due ville a Torre del Greco, una a Pescocostanzo (L’Aquila) e polizze assicurative.
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