Roma, 3 ott. (LaPresse) – Campi devastati, viabilità rurale compromessa, muretti a secco spazzati via dalla furia dell’acqua e animali dispersi. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio Coldiretti sugli effetti in campagna del maltempo in Sardegna che si è abbattuto dopo una estate passata a lottare contro uno stato di siccità senza precedenti.Le aziende agricole della Gallura sono in ginocchio a causa dell’alluvione e dopo aver fatto la conta dei danni, dopo aver messo in sicurezza i campi e dopo aver radunato il bestiame, gli associati della Coldiretti si domandano se le istituzioni locali abbiano fatto il possibile per evitare questa nuova catastrofe. Se le modalità di salvaguardia del territorio siano sufficienti per affrontare la frequenza di queste calamità naturali.

Nel corso degli ultimi anni la politica ha scelto di espropriare la funzione di controllo e difesa del territorio ai Consorzi di Bonifica per darla alle Province. È stato scelto di affidarla a un ente che per sua natura non ha un contatto diretto con gli imprenditori agricoli e con chi presidia il territorio. Il risultato – continua la Coldiretti – è stato quello di creare nuovi carrozzoni che in più occasioni hanno dimostrato di non essere capaci di gestire le situazioni di rischio. Adesso – conclude la Coldiretti – è arrivato il momento di rivedere tutto il sistema di gestione delle risorse idriche per non subire passivamente queste calamità.

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