Roma, 26 set (LaPresse) – Ecco alcune caratteristiche dei tratti laziali dei Cammini religiosi che sono stati oggi presentati e che saranno aperti entro l’8 dicembre, in vista del Giubileo della Misericordia: La via Francigena del nord – È il più conosciuto cammino di pellegrinaggio del Lazio: dalla Toscana, passando per la Tuscia viterbese, fino a Roma, per un totale di 170 km. La via tocca la cittadina di Acquapendente, considerata la porta d’accesso al tratto laziale. Più a sud c’è Sutri, dove nella chiesa della Madonna del parto si trova un’area scavata nel tufo con un vestibolo decorato da affreschi che ritraggono San Bernardo, protettore dei viandanti, e alcune piccole figure di pellegrini con gli antichi strumenti di viaggio: il bordone e la bisaccia. La via giunge fino al Mons Gaudii, sul colle Monte Mario a Roma.
La via Francigena del sud – Lungo le due direttrici, Appia e Prenestina, era il cammino utilizzato per raggiungere l?imbarco per la Terra Santa. La direttrice Appia attraversa quattro parchi naturali (Aurunci, Lepini, Castelli Romani e Appia antica), due oasi naturalistiche (Ninfa e Giulianello) e le abbazie di Fossanova e Valvisciolo. Lungo la direttrice Prenestina, che attraversa la province di Roma e Frosinone fino al confine col Molise e la Campania, ci sono le abbazie di Casamari e Montecassino.
Il cammino di Francesco – Un itinerario alla scoperta dei luoghi francescani, dall’Umbria alle province di Rieti e Roma. Lungo il cammino sorge il convento di Greccio e il borgo medievale di Farfa.
Il cammino di Benedetto – Unisce i luoghi più importanti per la storia di san Benedetto nel Lazio, lungo la Valle Santa reatina fino a Rieti. Sul percorso si incontrano Subiaco, Casamari, San Domenico, Trisulti e Montecassino.
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