Milano, 23 set. (LaPresse) – E’ sempre più diffusa la dipendenza da internet, smartphone e pc. E i rischi, soprattutto tra i giovanissimi, si estendono anche a tavola. Completamente assorbiti da email e chat, si rischia di non prestare attenzione a quello che si ha nel piatto, mangiando male e troppo. E rinunciando un’occasione di socializzazione reale a favore del contatto ‘virtuale’.

“Specialmente tra gli adolescenti è un problema molto diffuso“, ha detto a LaPresse lo psicologo Guido Orsi, dell’Ordine del Lazio, a margine di un incontro organizzato dal ministero della Salute ad Expo a proposito dei rischi delle nuove tecnologie sui corretti stili alimentari.

“Nell’alimentazione questo è un rischio maggiore perché quando si mangia si ha bisogno di un certa consapevolezza”, ha detto Orsi. “Il rimanere concentrati sul cellulare, o un altro strumento tecnologico, porta con sé due rischi. Il primo è quello già discusso, legato alla socializzazione: molte volte i ragazzi mentre sono a tavola con i genitori anziché dialogare pensano a chattare con gli amici. Il secondo, finora meno noto, è che si mangia inconsapevolmente, si può eccedere o mangiare cibo non sano. Magari un ragazzo mangia due, tre pacchetti di patatine e diverse lattine di bevande caloriche e nemmeno se ne accorge, perché ha la testa altrove”. Il rischio, aggiunge, “è che si mangi quando non si ha fame, solo per scaricare la tensione, o che su il pasto perché si è impegnati a fare altro, provocando un’ulteriore distorsione dei nostri ritmi di vita che non ci aiuta affatto. Bisogna ritagliarsi del tempo per consumare il pasto con calma, gustando il cibo, assaporandolo con consapevolezza: in un Paese come l’Italia è un problema anche culturale”.

La relazione che ci può essere tra l’utilizzo delle nuove tecnologie (telefoni, tablet) e uno stile alimentare di tipo inconsapevole è al centro di un accordo tra l’Ordine del Lazio e il ministero della Salute per una prima indagine esplorativa che coinvolgerà, nel corso di quest’anno scolastico, circa 1.500 allievi delle scuole della regione tra gli 11 e i 16 anni. “Alcuni studi internazionali hanno già dimostrato che c’è una certa correlazione, soprattutto per l’obesità, tra i ragazzi in età adolescenziale che fanno un uso molto intenso dei dispositivi durante la giornata e continuano a farlo durante il pasto”, spiega lo psicologo.

Se quella da internet e social network è una vera e propria dipendenza, tanto che “nell’ultima versione del manuale dei disturbi mentali c’è l’Internet addiction”, spiega Orsi, “con sintomi abbastanza evidenti come l’ossessione per lo strumento, i sintomi di astinenza, la ‘dipendenza’ da wifi anche quando si è in vacanza”, è opportuno correre ai ripari per un rapporto sano con la tecnologia. “Quello che consigliamo è di fare delle pause dal cellulare o pc”, spiega lo psicologo. “Non bastano gli insegnamenti a parole, ma nei fatti – ammonisce, rivolto ai genitori – Si dimostra più con l’esempio che con le chiacchiere”. Concretamente, i consigli degli esperti sono di “evitare un uso molto intenso, fare lunghe pause: mezz’ora davanti al telefonino e almeno una o due ore di attività sconnesse come lo studio, lo sport, le attività sociali, i pasti. Meglio lasciare il telefonino lontano e possibilmente senza l’audio”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata