Milano, 12 set. (LaPresse) – Il presidio dell’Anpi a Castano Primo nel milanese si scioglie poco dopo le 11. I rappresentanti delle sezioni dell’alto milanese invitano gli attivisti e simpatizzanti, radunati pacificamente e al fianco dei sindaci e amministratori locali, a lasciare la piazza. Il sindaco vuole evitare l’acuirsi delle tensioni che, in questi giorni, hanno attirato i riflettori nazionali. Nonostante ciò, il luogo stenta a svuotarsi, e gli interventi dal piccolo palco improvvisato, con un microfono e striscioni che recitano ‘Restiamo umani’ continuano a susseguirsi. Una donna dal fondo della folla intona le prime note di ‘Bella Ciao‘, l’inno dei partigiani, e l’intera piazza canta con lei. Pugni alzati, qualche bandiera rossa, tanti i giovani accorsi anche dall’hinterland milanese. Quasi 300 le persone in totale.
“Io mi commuovo sempre, sempre mi commuovo quando sento ‘Bella Ciao’. Non permetterò a questa gentaglia di calpestare la patria democratica che col sangue i partigiani hanno voluto”. A parlare è Gaetano Castiglioni, nome di battaglia ‘Tanino’. Castanese, i compaesani lo chiamano ‘il ragazzo della fonderia’ perché durante la seconda guerra mondiale lavorava in fabbrica dove, racconta, lottava assieme ai colleghi più grandi, alcuni dei quali partigiani, per i diritti degli operai. “Questa gentaglia che oggi è a Castano è una disgrazia. Sentire gli slogan dei fascisti di nuovo, che io ho già visto e sofferto, mi mette angoscia – racconta ‘Tanino’ -. Io ero un ragazzino, al tempo, e mi ricordo il terrore di andare in giro con il rischio di essere sparato dai fascisti. Ero nell’illegalità al tempo, perché non ero a favore del Regime”.
“La popolazione è sotto scacco. Siamo sotto rappresaglia, una rappresaglia che credevamo conclusa con la messa fuori legge del fascismo. Una presenza vietata sia dal sindaco che dal prefetto, e dagli stessi cittadini qui in piazza oggi”, dice Andrea Spiniello dell’Anpi di Castano Primo. “Come sezione Anpi crediamo che tutte le nostre comunità si oppongano a questa invasione – aggiunge -. Con la violenza Casa Pound vuole imporre la sua violenza a Castano Primo e del resto d’Italia”. In piazza anche gli scout. “Un’occupazione abusiva, quella di 350 militanti di Casa Pound alla tensostruttura, contro il divieto del sindaco e prefetto. Noi, che ci occupiamo di educazione e di rispetto per il prossimo, non possiamo tollerare una simile presenza”, dice Rachele Moro, capo scout dell’Agesci Scout di Castano Primo.
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