Fa discutere la scelta di Bruno Vespa di ospitare a Porta Porta i familiari di Vittorio Casamonica, il capo-clan recentemente scomparso, il cui funerale, con tanto di carrozza, elicottero e petali dal cielo.
Roma, 9 set. (LaPresse) – Fa discutere la scelta di Bruno Vespa di ospitare a Porta Porta i familiari di Vittorio Casamonica, il capo-clan recentemente scomparso, il cui funerale, con tanto di carrozza, elicottero e petali dal cielo, aveva sollevato un putiferio. Pd, Sel e M5s vanno all'attacco considerando vergognosa la scelta. Il conduttore si trincera dietro a un no-comment.
"E' stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione Porta a porta di Bruno Vespa". Così in una nota il gruppo del Pd di Roma Capitale commenta la puntata del programma andato in onda ieri sera su Rai1 che ha avuto ospiti alcuni parenti del capo-clan Vittorio Casamonica, fra cui la figlia Vera. "Vedere accomodati – continua il gruppo Pd – rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di Stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l'illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità".
"Chiediamo ai parlamentari eletti nel collegio di Roma e del Lazio e a quelli che siedono nella commissione di vigilanza Rai – aggiunge il Pd in Campidoglio – di intervenire perché sia fatta piena luce immediatamente su questa incredibile vicenda, che ha visto esponenti di una famiglia i cui intrecci e commistioni con la malavita organizzata non solo romana sono noti e di lunga data trovare spazio sulla rete ammiraglia della tv pubblica per rappresentare le loro tesi aberranti, grottesche e provocatorie, peraltro senza la presenza di un contraddittorio che ne potesse smentire o contestare in tempo reale le mistificazioni riportate. Presenteremo, inoltre, immediatamente all'assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell'immagine della capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata".
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