Ragusa, 27 ago. (LaPresse) – La polizia di Ragusa ha arrestato due scafisti, responsabili dello sbarco di 114 migranti avvenuto a Pozzallo il 25 agosto. Quel giorno sono state due le imbarcazioni soccorse. A distanza di poche ore dall’arresto di un cittadino tunisino e di uno marocchino, gli uomini della polizia, con la partecipazione della guardia costiera, di un’aliquota di carabinieri e una della guardia di finanza, hanno concluso le indagini anche sul gommone tratto in salvo con 114 persone a bordo. Uno degli scafisti è del Senegal, l’altro è un 17enne del Gambia.

Dalle testimonianze è stato possibile appurare che a condurre il gommone fosse un maggiorenne del Senegal aiutato da un minorenne del Gambia. I migranti erano restii a parlare, “sono stanco voglio solo riposare vi prego fatemi dimenticare”, dicevano poliziotti della squadra mobile. Grazie all’inserimento nel team di investigatori della polizia di Stato di interpreti che pochi mesi fa sono sbarcati così come i migranti che vengono ascoltati quasi ogni giorno a Pozzallo, i giovani passeggeri si sono decisi a collaborare e hanno descritto le modalità del viaggio. I migranti provenienti dal centro Africa non si limitano alla traversata via mare, ma prima passano per quella via terra, attraverso il deserto, per poi giungere ai capannoni dove vengono stipati prima della partenza. I libici non si sforzano neanche di mettere il gommone in mare, sono gli stessi migranti che picchiati con bastoni vengono costretti a gonfiare e trasportare il battello in mare dove ci sono già gli scafisti pronti per la partenza. Tutti a bordo a gran velocità, tra colpi di bastone e minacciati da armi.

Al termine degli interrogatori è stato possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza, uno tra tutti l’errore commesso dagli scafisti di non gettare in mare un navigatore gps marino che è stato descritto come lo strumento utilizzato dal minorenne e rivenuto al momento del soccorso sul gommone. I giovani centroafricani hanno pagato 500 dollari circa caduno e quindi gli organizzatori ne hanno incassati 60.000. Al termine degli accertamenti gli scafisti sono stati portati in carcere, uno a Ragusa e un altro a disposizione della procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni a Catania. I testimoni sono stati ospitati in strutture protette in attesa della loro partecipazione al processo.

Nel 2015 sono 98 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla polizia giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre squadre mobili siciliane al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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