di Elisabetta Gramolini e Irene Pugliese
Roma, 22 ago. (LaPresse) – E’ fissata per lunedì mattina la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dedicata al funerale del boss Vittorio Casamonica e convocata dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli. La relazione stilata dallo stesso prefetto già da oggi è sul tavolo del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Per il documento, Gabrielli ha usato le informazioni che ha ricevuto dalle diverse forze dell’ordine investite dalla polemica.
Tante le domande a cui trovare risposta. A cominciare da chi ha chiamato i vigili urbani che hanno scortato il corteo funebre. Secondo i parenti del boss è stato qualcuno della famiglia. Per il comando della polizia locale, invece, l’intervento è stato d’urgenza, a seguito dell’ingorgo di macchine che si era creato fuori dal raccordo in direzione centro città.
E poi la questura che avrebbe dovuto – stando alle parole di Gabrielli in un’intervista a ‘Famiglia Cristiana’ – dare indicazioni sulla cerimonia. Ma nessuna segnalazione, come risulterebbe, è arrivata in tempo utile. Se il ministro Alfano lo riterrà opportuno, dopo la relazione del prefetto, dal Viminale partiranno gli ispettori diretti a via di San Vitale, sede della questura di Roma.
L’interrogativo da sciogliere è capire per quale motivo sia mancata una precedente fase ispettiva o più semplicemente scoprire se qualcuno della questura sapeva che uno come Vittorio Casamonica era morto.
Di sicuro, così come è emerso, i carabinieri di Ciampino ne erano al corrente perché avevano ricevuto dai giudici della Corte d’appello un documento “urgentissimo” in cui si consentiva al figlio del boss, Antonio Casamonica, agli arresti domiciliari, di partecipare alle esequie. Quello che non è certo è se fra coloro della banda che suonava la musica di ‘Il Padrino’ ci fosse, così come riportano alcune indiscrezioni, un ex componente dell’Arma.
Proprio di potenziamento della comunicazione ha parlato il ministro Alfano non appena ha saputo della decisione del prefetto di convocare la riunione di lunedì che vedrà seduti al tavolo sindaco, responsabili delle forze dell’ordine e polizia locale. “Il comitato provinciale – ha dichiarato il titolare dell’Interno – assuma tutte le decisioni necessarie per governare al meglio situazioni di questo genere, potenziando la circolarità dei flussi di comunicazione a livello locale, perché quanto avvenuto non accada mai più”.
Sul piano politico è soprattutto il centrodestra a cavalcare la polemica. Secondo Rocco Palese, deputato di Forza Italia, serve lo “scioglimento del consiglio comunale della Capitale, con un commissariamento straordinario lungo finalizzato a iniziare una nuova pagina, quella del ripristino dell’onestà e della legalità”. Sempre da Forza Italia, Daniela Santanché, riaccende in una volta sola due fronti, chiedendo a monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, che cosa abbia da dire sul funerale ‘show’.
Anche oltre il Tevere, l’Osservatore Romano tuona. “Non c’è spazio per zone d’ombra”, si legge in un articolo dal titolo ‘Lo scandalo di un funerale’. Il quotidiano si esprime sulla presunta “acquiescenza da parte della comunità cattolica”, definendola “nulla di più lontano dalla realtà” e ricordando “alcuni pronunciamenti del Papa” che “ha esplicitamente ribadito la radicale incompatibilità tra malavita e Vangelo”.
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222005 Ago 2015
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