Sbarchi, arrestato a Ragusa scafista del barcone soccorso sabato

Sbarchi, arrestato a Ragusa scafista del barcone soccorso sabato

Ragusa, 17 ago. (LaPresse) – E’ stato arrestato dalla polizia di Ragusa lo scafista accusato di aver condotto il barcone fatiscente, salpato dalla Libia, con 200 migranti a bordo, che è stato soccorso il giorno di Ferragosto dalla nave Pheonix. Si tratta di un 24enne tunisino. Le operazioni di soccorso erano scattate il 15 agosto alle 9.30, quando la Phoenix ha raggiunto lo scafo, che imbarcava acqua, su cui era stata segnalata la presenza di una donna con difficoltà respiratorie. Considerato il sovraffollamento del barcone, le cui condizioni di navigabilità apparivano precarie, erano state calate in acqua delle imbarcazioni ausiliarie, procedendo al recupero dei 203 migranti, di cui 72 erano di nazionalità marocchina, 58 del Bangladesh, 41 del Sudan, 11 della Siria, 9 della Libia, 4 dello Yemen, 3 del Mali e 3 del Pakistan. La Phoenix era poi arrivata a Pozzallo alle 17.

Cento migranti erano stati smistati in diversi centri della penisola, gli altri destinati al centro di primo soccorso di Pozzallo. Lo scafista aveva tentato di nascondersi tra i migranti marorcchini, ma gli investigatori hanno iniziato a interrogare uno per uno i migranti, che hanno rivelato come lo scafista fosse tunisino, non marocchino, lo hanno identificato in foto e hanno raccontato il viaggio. Inevitabile, a questo punto, identificare l’uomo che, scoperto, ha confessato affermando che i 2000 dollari pattuiti per il suo lavoro erano destinati a sua madre in Tunisia. L’uomo ha detto di averlo fatto perché senza soldi e voleva aiutare la famiglia. Al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria lo scafista è stato condotto in carcere mentre i testimoni sono stati messi in strutture protette in attesa della loro partecipazione al processo.

Nel 2015 sono 94 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla polizia giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre squadre mobili siciliane della polizia di Stato, coordinate dal servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine, al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle italiane.

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