Pisa, 13 ago. (LaPresse) -Ha tentato di rapinare la sala Bingo in cui lavorava ma è stata uccisa dal collega in servizio. E’ accaduto alla sala Bingo di Navacchio (Pisa) intorno alle 4.30 di questa mattina. I due lavoravano per la stessa società. La questura di Pisa sta ascoltando come persona informata sui fatti la guardia giurata, Simone Paolini, 37 anni, coinvolto nella sparatoria Davide Giuliani, che era in congedo dal lavoro per motivi di famiglia. Con lui sono stati sentiti altri componenti della pattuglia di guardie giurate arrivata poi in soccorso del collega
Secondo le ultime ricostruzioni, il rapinatore ha puntato la pistola contro il vigilante, che era in auto, poi gli si è avvicinato. A quel punto, da dentro l’abitacolo, il vigilante ha sparato due colpi, ferendolo. Il rapinatore, che indossava un casco integrale, è poi fuggito su un’auto ma è stato trovato morto a poca distanza.
Intanto la società per la quale lavorava la guardia giurata uccisa, l’Istituto di vigilanza privata Corpo Guardie di Città, aveva fatto riconsegnare all’uomo “il decreto di guardia giurata, il porto d’armi e tutte le divise d’istituto quando è andato in congedo parentale”, perché “si erano verificati degli accadimenti nei quali la persona defunta era stata coinvolta e che avevano lasciato da pensare”. Lo scrive in una nota l’istituto di vigilanza stesso, per il quale lavoravano sia la vittima sia il vigilante che l’ha uccisa.
Anche l’istituto ricostruisce nel comunicato i fatti di questa mattina: dopo aver ritirato il plico con l’incasso, mentre si accingeva a salire sull’autopattuglia di servizio la guardia giurata in servizio alla sala bingo “viene bloccata da un uomo travisato con un casco da motociclista e armato di pistola che gli intima di dargli l’incasso minacciandolo di sparargli”. Dopo la sparatoria, il rapinatore, rimasto ferito, riesce comunque a salire sulla sua macchina per scappare. Ma pochi minuti dopo viene trovato dalle altre guardie giurate arrivate in soccorso riverso fuori dalla sua auto ancora in moto a una certa distanza dal Palabingo.
“A quel punto la sorpresa – si legge nella nota – l’uomo che perdeva sangue chiama per nome la guardia che si era per prima avvicinata che stupita lo riconosce in un suo collega di lavoro che da quasi un anno era in congedo per assistenza ad un familiare. Prima che arrivasse l’ambulanza il rapinatore muore tra la disperazione, lo sgomento il dolore e l’amarezza delle Guardie di Città intervenute”.
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