Reggio Calabria, 6 ago. (LaPresse) – Cinque milioni di beni sono stati sequestati dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria, su disposizione della procura di Reggio Calabria, a Domenico Passalacqua, imprenditore 64enne originario di Reggio Calabria che opera nel settore della ristorazione, attualmente in carcere. L’uomo è ritenuto un esponente della cosca Buda-Imerti che controlla il territorio dei comuni di Villa San Giovanni, Fiumara di Muro (Reggio Calabria) e le vicine zone.
Passalacqua è entrato in carcere nel 2010, in custodia cautelare, in seguito all’operazione ‘Meta’. Il tribunale di Reggio Calabria, nel 2014, lo ha condannato alla pena di 16 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso e turbativa d’asta.Insieme a Pasquale Buda e Antonini Imerti, era risultato un imprenditore “al servizio della cosca”, operante non secondo logiche di libero mercato ma “nel rispetto delle dinamiche oligopolistiche di tipo mafioso proprie degli imprenditori interni ai circuiti mafiosi”, afferma la Dia.
A Passalacqua era stata contestata anche la turbativa di aste giudiziarie che si svolgevano nel tribunale – ufficio esecuzioni immobiliari – di Reggio Calabria. Nell’ambito del processo ‘Meta’, il 23 giugno 2010, il patrimonio di Domenico Passalacqua era stato inizialmente sottoposto a sequestro e, il 23 settembre 2010 dissequestrato in quanto, a parere dell’organo giudicante, nella ricostruzione patrimoniale prospettata dagli inquirenti dell’epoca non era stata dimostrata una sproporzione tra i suoi beni e i redditi da lui dichiarati. Il tribunale (sezione misure di prevenzione) di Reggio Calabria, però, condividendo integralmente le richieste della procura, ha accolto la richiesta di sequestro.
Le indagini patrimoniali eseguite dalla Dia hanno consentito di accertare una evidente sproporzione tra i redditi dichiarati da Passalacqua e la consistenza di buona parte dei suoi beni e hanno condotto al sequestro di un patrimonio di circa 5 milioni di euro, costituito da: una quota di partecipazione ad una società operante nel settore della somministrazione di alimenti e bevande; una quota di partecipazione ad una società operante nel settore della ristorazione a Villa San Giovanni (Reggio Calabria); un panificio a Villa San Giovanni; 12 beni immobili tra ville, appartamenti, attici e terreni a Villa San Giovanni; una Porsche Carrera 911; un’imbarcazione da diporto a motore, modello Coverline Cabin, della lunghezza di circa 8 metri e disponibilità finanziarie.
Il sequestro è il risultato di un’indagine patrimoniale coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e svolta dalla Dia di Reggio Calabria nell’ambito dell’attività diretta ad aggredire i patrimoni mafiosi illecitamente accumulati. Negli ultimi 3 anni la Dia reggina ha sottoposto a sequestro beni mobili, immobili e rapporti finanziari per un totale di 1.007.957.528 euro e a confisca per un valore di 477.325.600 euro.
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