Londra (Regno Unito), 5 ago. (LaPresse/PA) – La pillola anticoncezionale, negli ultimi dieci anni, ha evitato circa 200 mila casi di cancro all’utero. Non solo, più a lungo viene utilizzata e più il rischio di ammalarsi si riduce. Sono le conclusioni di una ricerca condotta da un team della britannica Oxford University, pubblicata dalla rivista The Lancet Oncology. I ricercatori hanno riunito i dati provenienti da 36 studi condotti in Nord America, Europa, Asia, Australia e Sud Africa su 27.276 donne affette da tumore all’endometrio e quasi 116mila non malate.
Hanno scoperto che ogni cinque anni di assunzione della pillola anticoncenzionale si riduce di un quarto la probabilità di sviluppare il cancro dell’utero, nei Paesi ad alto reddito. In dieci anni di assunzione, l’incidenza della malattia cala dal 2,3% delle donne under 75 all’1,3%. Se si considerano gli ultimi cinquant’anni, visto che l’uso dei contraccettivi orali è stato introdotto nel 1960, si può ipotizzare che la pillola abbia evitato 400mila casi di cancro all’utero.
“Il forte effetto protettivo dei contraccettivi orali contro il cancro dell’endometrio, che persiste per decenni anche dopo l’interruzione della pillola, significa che le donne che la usano da ventenni o anche più giovani continuano a beneficiarne da cinquantenni e più, quando il cancro diventa più comune”, spiega Valerie Beral dell’università di Oxford. “Studi precedenti – ha aggiunto – hanno dimostrato che la pillola protegge anche contro il cancro ovarico. Chi si preoccupa che la pillola possa causare il cancro, dovrebbe sapere che a lungo termine riduce il rischio di ammalarsi”.
A creare l’effetto protettivo è l’ormone estrogeno presente nel contraccettivo orale. Gli studi hanno evidenziato che le pillole degli anni Sessanta, che contenevano una dose più che doppia di estrogeni di quelle attuali, non offrivano un livello di protezione dal cancro diversa da quella odierna. Ciò indica che il contenuto di ormoni della pillola a basso dosaggio è sufficiente a ridurre la probabilità di ammalarsi.
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