Città del Vaticano, 2 ago. (LaPresse) – Nonostante il caldo torrido, migliaia di fedeli hanno riempito piazza San Pietro per ascoltare l’Angelus, recitato da Papa Francesco. “Cari fratelli e sorelle, buongiorno”, ha esordito il Santo Padre che ha parlato del capitolo VI del Vangelo di Giovanni. Il brano segue la moltiplicazione dei pani, quando la gente si era messa a cercare Gesù che trova poi presso Cafarnao. “In realtà – ha spiegato il Santo Padre – quelle persone lo seguono per il pane materiale che il giorno precedente aveva placato la loro fame; non hanno compreso che quel pane, spezzato per molti, era l’espressione dell’amore di Gesù stesso. Hanno dato più valore a quel pane che al suo donatore. Davanti a questa cecità spirituale – ha continuato Papa Francesco – Gesù evidenzia la necessità di andare oltre la soddisfazione immediata dei propri bisogni materiali, pur essenziali. Invita ad aprirsi ad una prospettiva – suggerisce Francesco – che non è soltanto quella delle preoccupazioni quotidiane del mangiare, del vestire, del successo, della carriera. Gesù parla di un cibo che non è corruttibile e che è bene cercare e accogliere. Egli esorta: ‘Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà'”.
“Con queste parole – ha spiegato Papa Francesco durante l’Angelus domenicale – ci vuol far capire che, oltre alla fame fisica l’uomo porta in sé un’altra fame, più importante, che non può essere saziata con un cibo ordinario. Si tratta di fame di vita, di fame di eternità che Lui solo può appagare, in quanto è ‘il pane della vita’. Gesù – ha proseguito – non elimina la preoccupazione e la ricerca del cibo quotidiano e di tutto ciò che può rendere la vita più progredita. Ma la vita passa fatalmente! Gesù ci ricorda che il vero significato del nostro esistere terreno sta nell’eternità, e che la storia umana con le sue sofferenze e le sue gioie deve essere vista in un orizzonte di eternità. Egli, pane vivo disceso dal cielo, si presenta a noi come unico e vero significato dell’esistenza umana”. Papa Francesco ha quindi poi fatto riferimento all’Eucarestia, “dono più grande che sazia l’anima e il corpo”, grazie al quale gli uomini possono incontrare e accogliere Gesù.
“Questo pane – come ha sottolineato il santo Padre – ci è dato perché possiamo a nostra volta saziare la fame spirituale e materiale dei fratelli, annunciando il Vangelo ovunque”. Ancora una volta Francesco ha fatto appello all’accoglienza di Dio da parte dei fedeli: “Nei giorni segnati dal lavoro e dalle preoccupazioni – ha detto – come in quelli di riposo e di vacanza, il Signore ci invita a non dimenticare che se è giusto preoccuparci del pane materiale per rinsaldare le forze, ancora più necessario è potenziare la nostra fede in Lui, “pane di vita”, che sazia il nostro desiderio di verità, di giustizia e di consolazione”.
Al temine dell’Angelus, il Santo Padre ha salutato i pellegrini che hanno affollato Piazza San Pietro nonostante il caldo e in particolare si è rivolto ai gruppi di giovani provenienti da varie parti della Spagne dell’Italia. Poi ha affermato che nella domenica di oggi si ricorda il perdono di Assisi. “C’è gente che ha paura del sacramento della riconciliazione – ha detto il Papa – dimenticando che in quel momento incontriamo il Padre misericordioso. Succede a tutti noi di vergognarci – ha continuato – ma ci dimentichiamo che anche la vergogna è una grazia di Dio”. Il Papa ha chiesto infine ai fedeli di non dimenticare di pregare per lui e, come sempre, ha concluso con l’augurio: “Buon pranzo e arrivederci”.
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