Torino, 29 lug. (LaPresse) – Dopo il netto calo del 2010 e del 2012 e la lieve ripresa nel 2013, nel 2014 si conferma la tendenza espansiva della spesa delle famiglie torinesi: con una media di 2.232 euro mensili (+2,5%), le famiglie di Torino tornano a consumare quasi al livello di 9 anni fa, anche se, rispetto al 2005, l’alimentare pesa notevolmente di più (15,5% contro l’11,6% del 2005). Lo rileva l’indagine annuale della Camera di commercio di Torino sulle spese delle famiglie torinesi. Se nel 2013 la ripresa era guidata proprio dall’alimentare e dagli altri acquisti primari, si legge nel report, nel 2014 l’aumento sembra essersi distribuito su tutte le categorie in modo proporzionale: oltre all’alimentare (+3,3%), cresce infatti del 2,3% anche il non alimentare. Le quote maggiori della spesa alimentare, pari a 345 euro mensili, sono destinate a carni e salumi (23%), pane e cereali (16%), latte e formaggi.
Nel 2014 le famiglie torinesi sembrano privilegiare scelte alimentari più salutistiche: in calo le spese per bevande alcoliche (-21,4%) e per condimenti, oli e grassi (-16,7%), in crescita pane e cereali (+12,5%) e ortaggi e legumi (+8,3%) All’interno del non alimentare (1.887 euro al mese), abbigliamento e calzature crescono dell’8,5%, mentre registrano addirittura un boom i pasti fuori casa, con un +53%. In deciso progresso le spese sanitarie (+25,7%) che erano già salite del 16% nel 2013. Cresce anche (+9%) la quota dedicata alle vacanze. Stabile (in lievissima perdita: -1%) la voce ricreazione e spettacolo, in calo le spese per combustibili e energia (-8,5%) e per l’abitazione in generale con un -3,2%. In netto calo le famiglie che dichiarano di aver subito nell’anno una diminuzione del reddito: il 35% rispetto al 47% del 2013. La percezione della crisi, tuttavia, mantiene comunque più alta la percentuale di chi denuncia una diminuita capacità di spesa (68%), anche questo dato risulta però calo rispetto all’anno precedente (83%).
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