Roma, 28 lug. (LaPresse) – Il segretario generale della Farnesina, Michele Valensise, ha convocato l’ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler “per esprimergli la viva preoccupazione italiana per le misure introdotte dalle autorità cantonali ticinesi a carico dei lavoratori frontalieri italiani”. Lo ha fatto sapere la Farnesina, con una nota. Il ministero degli Affari esteri afferma che “si tratta di misure in violazione dell’accordo europeo sulla libera circolazione delle persone del 1999, palesemente discriminatorie nei confronti di cittadini italiani e in contraddizione con l’eccellente stato delle relazioni bilaterali”. Secondo quanto si legge nella nota, “il segretario generale ha chiesto un sollecito, rinnovato impegno delle autorità di Berna per porre termine a una situazione che suscita profonda insoddisfazione in Italia”.

Inoltre, continua la nota, “l’ambasciatore Kessler ha confermato che le autorità federali svizzere considerano tali misure incompatibili con gli obblighi derivanti dall’accordo e ha assicurato che avrebbe tempestivamente informato le sue autorità sul crescente rilievo della questione per l’Italia e sulle aspettative di una sua rapida soluzione”.

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