Di Paola Benedetta Manca

Bari, 26 lug. (LaPresse) – Sale a nove il numero delle vittime per l’esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici a Modugno(Bari). Stamattina è morto all’ospedale Perrino di Brindisi, Michele Bruscella, 43 anni, uno dei titolari della ditta. Nella serata di ieri si era spento nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari il ventenne di Napoli Riccardo Postiglione.

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (Pd), intervistato da La Presse, parla della tragica vicenda.

Presidente Emiliano, oggi si è aggravato il bilancio delle vittime dell’esplosione della fabbrica di Modugno.
“Sì, purtroppo. E’ morto Michele Bruscella, il leader dell’azienda, la guida creativa e commerciale. L’ho appreso mentre ero a Termoli per il vertice delle Regioni sulle trivellazioni. E’ stato comunicato al mio staff dalle forze dell’ordine. La sua azienda era tra le migliori in Europa nell’arte di produrre fuochi pirotecnici. Partecipava ai più importanti festival ed era una delle imprese fornitrici dei tradizionali fuochi di San Nicola, tra i più belli d’Italia. In più era una delle poche ditte capaci di realizzare fuochi sincronizzati con la musica. Il ragazzo di 20 anni che è morto ieri sera, Riccardo Postiglione, era un informatico ed esperto nella sincronizzazione”.

Cosa si sente di dire?
“E’ una tragedia assoluta. E’ incredibile e inaccettabile la statistica degli incidenti sul lavoro, nonostante i controlli”.

Cosa occorre fare per invertire questa drammatica tendenza?
“La materia della sicurezza sul lavoro è stata sottratta alla competenza degli enti locali ed è disciplinata dal testo unico sulla sicurezza. Viviamo questo contrasto”.

Allora le Regioni non possono fare niente?

“Non è così. La Regione Puglia farà di tutto per tutelare questo settore produttivo, quest’eccellenza italiana ma deve essere gestito in totale sicurezza. Bisogna aumentare i controlli e faremo partire uno studio per aumentare la sicurezza insieme alla capacità competitiva del settore”.

La procura di Bari ha aperto un fascicolo per disastro colposo, al momento senza indagati.

“Per ora non è stato accertato nulla. Le indagini vere e proprie della procura inizieranno domani perchè ha dovuto aspettare che la zona dell’esplosione fosse bonificata e resa sicura. Uno dei pericoli più grandi per la sicurezza di fabbriche di questo tipo arriva da una scelta sbagliata dei materiali di produzione. C’è molta concorrenza che arriva dai paesi orientali. Non dobbiamo abbassare la guardia sulla sicurezza delle importazioni. Bisogna avere garanzie assolute sulla qualità dei materiali acquistati. Non vorrei che fosse stato proprio un materiale utilizzato dalla fabbrica, con una garanzia sulla sicurezza non assoluta, ad aver determinato l’esplosione. Bisogna aumentare i controlli”.

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