Torino, 25 lug. (LaPresse) – La stazione di Torino Porta Susa è stata inaugurata tre volte in due anni e mezzo. Il nastro è stato tagliato la prima volta il 14 gennaio 2013, dall’allora presidente del Consiglio, Mario Monti. Da lì all’attivazione dei primi due binari sono passati undici mesi. Sempre nel 2013, è stata premiata come migliore stazione europea. Eppure non è ancora possibile considerare completamente conclusi i lavori.
Il procuratore di Torino Raffaele Guariniello ha incaricato gli ispettori dei vigili del fuoco di verificare le condizioni di sicurezza, in particolare il funzionamento dell’impianto antincendio e del sistema di aspirazione del fumi che risulterebbero non ultimati.
IL COLLAUDO. Il collaudo – la procedura con cui si certifica che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte – sull’intera stazione non è mai stato eseguito. Per legge, andrebbe effettuato entro sei mesi dalla chiusura dei lavori, un anno in casi particolari. Le opere dentro la stazione di Porta Susa, però, non sono finite.
IL SISTEMA ANTINCENDIO. Il sistema antincendio non è mai stato completato. Non esiste un sistema da remoto che controlli il funzionamento automatico in tutte le fasi. Una squadra antincendio di una ditta privata, dotata di due control room e 600 telecamere a circuito chiuso, monitora il sistema 24 ore su 24, anche perchè funziona solo in presenza di un addetto che, nel caso l’impianto si attivi, lo spenga manualmente, come confermato dal Conapi (Sindacato autonomo vigili del fuoco). Altrimenti il risultato sarebbe l’allagamento totale della stazione.
L’ASPIRAZIONE DEI FUMI. I problemi riguarderebbero anche l’impianto di aspirazione dei fumi in caso di incendio che non è stato ultimato. Alcune settimane fa il personale del Gruppo torinese trasporti ha scioperato lamentando proprio carenze nell’aspirazione dei fumi.
La Cesi, cooperativa di Imola che guidava il gruppo d’imprese appaltatrici, è fallita a giugno dello scorso anno lasciandosi dietro circa 5 milioni di debiti verso fornitori e subappaltatori. E, bloccando il cantiere in stazione. Ora Rfi vuole chiudere questa questione entro sei mesi, così, la scorsa settimana ha eseguito le perizie sul cantiere e, nei giorni scorsi, ha indirizzato una lettera al curatore della Cesi comunicandogli che, entro il 5 agosto, deve liberare i locali occupati, sgomberare le aree di cantiere e portare via i macchinari.
Ieri, quindi, la decisione di Guariniello di monitorare la situazione all’interno della stazione. Rfi ha dichiarato che la sicurezza dei passeggeri è garantita e che “in relazione agli accertamenti che i vigili del fuoco di Torino, delegati dalla procura della Repubblica piemontese, hanno in corso sulla stazione Porta Susa, Rete Ferroviaria Italiana ha già fornito anche agli organi di polizia giudiziaria elementi rassicurativi circa conformità degli impianti e dei sistemi antincendio idonei a garantire la assoluta sicurezza per viaggiatori e frequentatori”.
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