di Paola Benedetta Manca
Sono tante le aree alla stazione di Porta Susa su cui campeggiano le scritte ‘in allestimento’ o ‘prossima apertura’ oppure ‘chiuso’. Nastri di delimitazione, vetrine vuote, porte scorrevoli chiuse e un parcheggio sotterraneo per taxi e auto mai aperto. La stazione è stata inaugurata nel 2013, e poi altre due volte. I lavori però non sono ancora finiti e il collaudo complessivo dell’opera non è stato fatto. Il procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, ieri ha incaricato gli ispettori dei vigili del fuoco di verificare le condizioni di sicurezza della stazione, in particolare il funzionamento dell’impianto antincendio e del sistema di aspirazione dei fumi, che risulterebbero non ultimati.
In sala d’aspetto, i passeggeri si dividono tra quelli increduli e quelli arrabbiati: “Due anni e mezzo e ancora nessun collaudo, mi sembra incredibile”, commenta Emanuele Giordano, commercialista. “Sembra una stazione abbandonata – si lamenta Chiara Barbero, studentessa – senza servizi nè bar aperti per chi viaggia la sera”. In realtà un bar aperto c’è ma chiude entro le 21 e 45. Un altro è chiuso nel fine settimana e abbassa la serranda ancora prima, alle 21.
“E’ vergognoso che non ci sia nè una farmacia nè una banca” fa notare Marco Ferraris, pensionato. “In Italia – sottolinea amareggiata Maria Elena Fiore – alla fine deve sempre intervenire la procura. Possibile che non si riesca a portare a termine un progetto edilizio senza indagini?” Nell’ufficio della Gtt (Gruppo trasporti torinese) le bocche sono cucite, gli addetti non sanno nulla e non vogliono parlare della questione. Fuori dalla stazione, invece, i taxisti hanno un diavolo per capello. “Ci aspettavamo qualcosa del genere”, commentano riferendosi all’intervento della procura. “E’ due anni e mezzo – scandisce Davide Garbin, da 15 anni taxista – che aspettiamo il famoso parcheggio interrato. E’ praticamente già pronto ma ci hanno detto che non si può usare per motivi di sicurezza. Effettivamente non c’è neanche un aspiratore per i fumi“.
“Siamo costretti – aggiunge – a stare sulla strada e a litigare con gli automobilisti per il posto. I turisti si lamentano perchè quando piove si bagnano nel tragitto dall’uscita della stazione ai taxi. Com’è accaduto ieri. D’estate le macchine sono un forno perchè siamo costretti a stare sotto il sole e con un parcheggio sotterraneo inutilizzato. Siamo davvero arrabbiati. E’ ora che Rfi si dia una mossa e finisca i lavori, come ha promesso, entro sei mesi”.
“E’ vergognoso – commenta un suo collega -, dietro i teloni che hanno messo per coprire i lavori ancora in corso c’è la strada sterrata. E’ tutto all’aria. In più su dieci bagni presenti in stazione solo due sono aperti, lontanissimi dal nostro parcheggio”. Effettivamente sono più di uno i servizi con davanti una transenna blu e la scritta “chiuso”.
Dentro la stazione passano due addetti all’igiene ambientale della ditta Boni. “Ormai abbiamo perso il conto delle inaugurazioni – commentano sarcasticamente -, il parcheggio interrato, poi, è rimasto un sogno. Ora anche le verifiche dei vigili del fuoco. Andiamo bene”.
Tra gli impianti della stazione, posti sotto la lente d’osservazione della procura di Torino, per verificarne la sicurezza, c’è il sistema antincendio, mai completato. Attualmente non esiste un sistema da remoto che controlli il funzionamento automatico dell’impianto in tutte le fasi. Una squadra antincendio di una ditta privata, dotata di due control room e 600 telecamere a circuito chiuso, monitora il sistema 24 ore su 24. Nel caso in cui l’impianto si attivi è necessaria la presenza di un addetto che lo spenga manualmente, come confermato dal Conapi (Sindacato autonomo vigili del fuoco). Altrimenti, il risultato sarebbe l’allagamento totale della stazione.
In una piccola porta vicino all’entrata della metropolitana, c’è anche una stanza dove due addetti della ‘Taur vigilanza guardafuochi, squadra anti-incendio’, un’azienda privata, sono pronti a intervenire in caso di incendio. E’ uno spazio buio, piccolo, senza aria condizionata nè finestre. “Non esiste un controllo antincendio da remoto – conferma uno dei due vigilanti – alla stazione di Porta Susa non c’è”.

