Roma, 22 lug. (LaPresse) – “Non mi dimetto perché ho un dovere di fronte agli italiani: voglio capire se questa è una democrazia compiuta o no”. Lo ha affermato, durante la trasmissione ‘Effetto Notte le notizie in 60 minuti’ su Radio 24, il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. “Voglio capire se si dà più fiducia alle parole di un Tribunale e dei magistrati – sottolinea ancora – o agli eversori che vogliono far crollare la democrazia. Questa è la mia sfida”. “E su questo – conclude – credo che ormai nel nostro Paese ci si debba mobilitare”.

“Se il Pd vuole partecipare al massacro di un innocente, allora vuole dire che non è in grado di tutelare le garanzie democratiche di questo Paese. Io al Governo chiedo di istituire una Commissione d’inchiesta su questa vicenda” ha aggiunto Crocetta, dopo che anche la Procura di Caltanissetta ha smentito l’esistenza delle intercettazioni tra Crocetta e il medico Tutino di cui parla l’Espresso.

“E’ venuto il momento di insorgere contro queste schifezze, in un Paese democratico – sottolinea il governatore siciliano – chi decide se una persona è colpevole non può essere un giornale che magari non vuole ammettere una bufala soltanto per mantenere la reputazione“.

“Se qualcuno mi vuole cacciare lo faccia ma se ne assuma la responsabilità di fronte alla storia, se il Pd mi vuole cacciare lo faccia in modo istituzionale, ritiri la propria delegazione. Oppure presenti una mozione di sfiducia”. Così si è espresso Crocetta, ribandendo il concetto anche a ‘La Zanzara’ su Radio 24. “Qualcuno ha capito male – aggiunge -. Non mi dimetto, manco per idea. Non posso dimettermi perché se lo facessi darei ragione ai miei carnefici, a quelli che hanno ordito un complotto verso un Presidente che ha fatto denunce per miliardi di euro di truffe, che da sindaco ha contribuito all’arresto di centinaia di mafiosi, uno che è stato condannato a morte dalla mafia”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata