Perugia, 21 lug. (LaPresse) – Questa mattina i carabinieri di Perugia e la polizia giudiziaria della città, a conclusione di un’intensa attività investigativa avviata nel gennaio del 2013, hanno arrestato 15 persone responsabili, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti per un volume d’affari di decine di migliaia di euro. L’indagine, denominata ‘No Holiday’, ha permesso di neutralizzare il sodalizio criminale della banda, di ricostruire il canale di approvvigionamento e la rotta della droga che, partendo dal Marocco, attraverso la Spagna arrivava in Italia per essere poi venduta in tutta la provincia di Perugia, principalmente nelle zone di Ponte San Giovanni, Villa Pitignano e di quartieri del centro storico.
Nel territorio perugino il mercato della cocaina era direttamente gestito da un 40enne albanese, mentre quello dell’hashish era demandato ai magrebini. I due gruppi, albanese e marocchino, provvedevano a rifornirsi di cocaina e hashish dall’estero, per poi smistare, grazie ad una fitta rete di contatti la droga verso altri pusher, oppure cedendo direttamente la droga ai consumatori. Degli arrestati, 13 sono di nazionalità straniera (albanese, domenicana, marocchina e tunisina), di cui 2 già detenuti nei carcere di Spoleto e Perugia, e due di nazionalità italiana. Alcune delle persone coinvolte, già gravate da precedenti specifici, sono residenti in Italia. Da anni in regola con il permesso di soggiorno, avevano in disponibilità case e gestivano bar: cercavano di tenere un profilo basso per non destare sospetti nelle forze dell’ordine.
I luoghi d’incontro per lo spaccio erano proprio i bar e gli esercizi commerciali gestiti direttamente dagli indagati, che per non attirare l’attenzione degli ignari clienti adoperavano linguaggi criptici quali: ‘bevutina‘ o ‘birretta‘ per riferirsi a mezzo grammo di cocaina; ‘5 punti’ o ‘cinquina’ per indicare 5 grammi di cocaina; ‘bianca’ o ‘nera’ per indicare la natura della sostanza, cocaina o hashish. L’attività d’indagine ha permesso il sequestro di 283 grammi di cocaina, 5 chili di hashish e 50 grammi di marijuana. La cocaina veniva venduta ai clienti per 70 euro al grammo.
Lo spunto investigativo dell’operazione ‘No holiday’ nasce una segnalazione pervenuta ai carabinieri di Ponte Pattoli (Perugia) di una serie di furti in abitazione perpetrati tra la fine di dicembre 2012 e l’inizio di gennaio 2013 nelle zone di Farneto di Colombella e Ponte san Giovanni. I conseguenti servizi mirati a reprimere i denunciati reati predatori hanno permesso alle forze dell’ordine di notare con frequenza nei pressi delle abitazioni un’autovettura, un’Alfa Romeo 156, guidata da un noto pregiudicato albanese di 40 anni, conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti inerenti il traffico di stupefacenti, quale coordinatore dell’attività di traffico di droga sulla piazza di Perugia. Da lì la decisione di avviare un’indagine che ha portato alla luce l’esistenza di un gruppo criminale dedito non alla commissione di furti in abitazione ma bensì al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Sebbene sottoposto ai domiciliari, il 40enne organizzava gli approvvigionamenti sia della cocaina che dell’hashish gestendo anche la successiva distribuzione sul territorio e i proventi, avvalendosi in ciò della fidata collaborazione del giovane nipote 24enne, e intrattenendo contatti personali con soggetti controindicati dall’autorità giudiziaria. Inoltre, per individuare i fornitori di stupefacente, l’uomo si avvaleva di un suo connazionale, il quale a sua volta intratteneva rapporti con due uomini di nazionalità domenicana e marocchina per l’approvvigionamento di hashish. Nel corso dell’indagine gli inquirenti hanno identificato un 37enne marocchino come intermediario nell’attività di importazione di hashish dall’estero, che avvalendosi della complicità dei propri fratelli residenti rispettivamente in Marocco e in Spagna, organizzava i viaggi di considerevoli quantitativi di hashish da rivendere in Umbria.
Proprio al termine di uno di questi viaggi, un 21enne di nazionalità marocchina legato alla banda, al rientro in Italia, controllato alla stazione ferroviaria di Perugia dopo essere sceso dal treno proveniente da Milano, è stato arrestato poiché in possesso di 120 ovuli di hashish, per un peso complessivo di 1 chilo. In più viaggi, il 37enne marocchino con il concorso dei suoi fratelli all’estero e di altri complici in Italia, di cui tre connazionali e tre italiani, tra il mese di luglio e quello di novembre 2013 ha importato complessivi 3,5 chili di hashish.

