Roma, 19 lug. (Lapresse) – Nel borsone di Ludovico Caiazza, fermato per l’omicidio di Giancarlo Nocchia, c’era anche il cellulare dell’orafo di Roma, assieme ai gioielli, probabilmente il bottino della rapina per la quale è stato fermato. Il 32enne, originario di Napoli, è stato individuato ieri a Latina su un treno partito da Caserta. Caiazza, pregiudicato e tossicodipendente, è in stato di fermo di polizia giudiziaria e non è stato ancora interrogato.
All’arresto aveva con sé un borsone pieno di preziosi, alcuni dei quali con ancora l’etichetta della gioielleria Nocchia. Il pregiudicato è stato inoltre trovato in possesso di due pistole e di metadone. Sul treno viaggiava con un’altra persona, che però non appare coinvolta nei fatti. Lo si apprende da fonti investigative le quali rivelano anche che Caiazza è stato rintracciato grazie a una telefonata intercettata dagli investigatori del nucleo operativo di via In Selci a Roma.
“Era un impegno morale che avevamo preso con i familiari della vittima e con i romani”. E’ quanto dichiara il generale Angelo Agovino, comandante regionale dei carabinieri del Lazio dopo il fermo del presunto omicida del gioielliere Giancarlo Nocchia a Roma.
“E’ un risultato – prosegue il generale Agovino – che è il frutto di una perfetta sinergia tra la procura della Repubblica di Roma e i reparti investigativi dell’Arma, reso possibile da un apparato organizzativo di eccellenza e dal sacrificio di uomini che per quattro giorni e quattro notti hanno tralasciato famiglie e riposo, per dare risposta ad un delitto odioso che aveva scosso le coscienze ed allarmato i cittadini”.
L’uccisione dell’orafo romano, Giancarlo Nocchia, aveva sconvolto l’intera città di Roma. La vittima, 70enne, da molto tempo gestiva la sua bottega di oreficeria in Via dei Gracchi 157 nel quartiere Prati. Dalle prime ricostruzioni, sembra che Nocchia abbia aperto la porta al rapinatore, entrato fingendosi un cliente con il volto scoperto e una parrucca in testa. A trovare il corpo senza vita del gioielliere è stato un negoziante che, notato sul marciapiede un astuccio di preziosi vuoto era entrato nel locale scoprendo il cadavere. Il negozio era stato messo a soqquadro e le vetrine svuotate. Sul corpo del gioielliere, gli investigatori hanno riscontrato diverse ferite, una in particolare alla testa. Sembra infatti che l‘anziano abbia reagito al tentativo di rapina e sia rimasto ucciso a seguito di una colluttazione.
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