Cagliari, 9 lug. (LaPresse) – È stato denunciato a piede libero per omicidio colposo Maurizio Loi, l’imprenditore cagliaritano, noto campione di windsurf. Loi, come confermato dai carabinieri del comando provinciale di Cagliari, era alla guida dello yacht da 14 metri al momento della tragedia in cui ha perso la vita Letizia Trudu, la bambina 11enne di Assemini morta sul colpo, per cause ancora da accertare, dilaniata dalle eliche dell’imbarcazione.
Lo yacht si trovava nello specchio d’acqua davanti a Santa Margherita di Pula, località balneare in provincia di Cagliari, nella costa Sud occidentale della Sardegna. La bambina era insieme al padre, Andrea, figlio di Basilio Trudu, imprenditore conosciuto nel cagliaritano, perché ex proprietario della discoteca Eurogarden di Assemini, centro a pochi chilometri da Cagliari. Il fatto è avvenuto oggi, poco dopo le 17.
Sulla base della ricostruzione, fondata su elementi testimoniali e in parte tecnici, dopo esser entrati in acqua per raggiungere la spiaggia – il padre, la bambina e altre persone – si è ritenuto che fossero tutti abbastanza lontani dall’imbarcazione, che ha iniziato la manovra di allontanamento. Sono bastati però pochi istanti e le urla dei bagnanti hanno richiamato l’attenzione dell’imprenditore che era alla guida dello yacht. In quell’istante, Loi avrebbe spento i motori e, capita la situazione, si sarebbe buttato in acqua per soccorrere la bambina ferita portandola, con anche l’aiuto del padre, a nuoto sulla riva. Dopo averla lasciata nelle mani dei soccorritori, l’uomo si sarebbe diretto nuovamente verso l’imbarcazione che, in quel momento, stava andando alla deriva.
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