Rho Pero (Milano), 4 lug. (LaPresse) – “Ci tenevo a ringraziare di cuore il Censis e il Padiglione Italia per il lavoro fatto con questa ricerca. Ho sempre avvertito, parlando anche con il presidente Giuseppe De Rita, la necessità di accompagnare il lavoro di questa Expo con un lavoro che affinasse dal punto di vista dell’analisi il rapporto tra cittadini italiani, cibo ed esperienze alimentari”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione della ricerca Censis ‘Gli italiani e il cibo’ allo spazio Mipaaf di Expo. C’è da sottolineare “l’originalità del modello italiano. E’ abbastanza cruciale – ha aggiunto – rappresentare questo elemento dell’originalità nella giornata del 4 luglio americano, in tra poco andrò ad incontrare il ministro dell’Agricoltura statunitense”.

Secondo il ministro, ancora, nello studio “ci sono degli elementi di chiaroscuro sul versante degli indigenti. Noi dobbiamo usare i sei mesi di Expo – ha spiegato – per rendere sempre più evidente la portata del nostro lavoro. Non dobbiamo pensare che questi elementi ci garantiscano una tenuta in questa nuova competizione globale. Ci sono tanti Paesi che hanno deciso di lavorare su questo tema e ingaggiano – ha proseguito – persino una competizione con modelli come i nostri”.

“Essere definiti da tutti la patria della qualità” non basta, a dire di Martina, perché “bisogna aggiornare questa dimensione. Come si attualizza? Quali nuove frontiere? Se utilizzassimo questi concetti in maniera statica,” sarebbe un problema. “Come facciamo noi a interpretare questa unicità con la globalizzazione? Può essere distintivo quanto vuoi, ma devi guardare al mondo. Penso all’impresa agricola meridionale. Qual è la nuova sfida? Qual è la nuova frontiera? La ricerca ci aiuta molto. E l’obiettivo è affrontare fino a fine ottobre questa discussione e raccogliere per il post-Expo una strategia contemporanea e moderna per i Paesi”, ha concluso.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: