Roma, 30 giu. (LaPresse) – Una presenza di diossina 30 volte superiore al limite previsto è stata rilevata nell’area del Terminal 3 dell’aeroporto romano di Fiumicino dove lo scorso 7 maggio è divampato un incendio. E’ quanto emerso nel corso dell’audizione in Commissione Infortuni sul lavoro al Senato, dove il direttore del Dipartimento Ambiente Loredana Musmeci stamattina ha presentato la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Sostanzialmente risultano coincidenti i dati delle analisi, compiute da parte dell’ISS, dell’Arpa e della società privata incaricata da Adr”, precisa la senatrice del Pd, Camilla Fabbri, presidente della stessa Commissione. “Le divergenze esistenti riguardano, infatti, il valore limite degli inquinanti presi in considerazione: Adr ed Enac fanno riferimento ai valori soglia massimi di tolleranza riferiti ad ambienti di lavoro industriale, dove vi è manipolazione di sostanze chimiche che impongono, verso il lavoratore esposto, una particolare valutazione del rischio e una particolare sorveglianza da parte del personale sanitario. L’ISS evidenzia invece come in questo caso, trattandosi di una zona aeroportuale e non esistendo una manipolazione di sostanze chimiche tipica di un luogo di lavoro industriale, si sia scelto di attenersi a valori più stringenti rispetto non solo ai lavoratori ma anche all’utenza”.
“Secondo l’Istituto – continua Fabbri -, quindi, la differenza risiede solo nella cosiddetta soglia di tolleranza, per cui gli altri soggetti impegnati nelle analisi hanno deciso di attenersi a valori soglia tipici di un’area industriale, come indicati dall’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial hygenist ), mentre la nostra legislazione non prevede, per queste sostanze, un valore soglia. Alla luce di tale audizione – conclude la senatrice – non esiste una contrapposizione dei dati in merito alla condizione di inquinamento e appare indispensabile una piena collaborazione di tutti i soggetti coinvolti affinché sia realizzata una bonifica integrale, che consenta la riapertura del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino. La tutela della salute dei viaggiatori e dei lavoratori va garantita anche di fronte alla necessità della piena e celere ripresa dell’attività dell’aeroporto”.
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