Roma, 28 giu. (LaPresse) – La scoperta di un laboratorio per falsificare il prosciutto straniero e farlo diventare magicamente italiano è la punta dell’iceberg di un fenomeno in crescita che ha portato nel 2014 ad un aumento del 180% del valore dei sequestri effettuati dai carabinieri dei Nas nel settore delle carni, rispetto all’inizio della crisi.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la chiusura di un laboratorio clandestino a Villaricca, nel Napoletano, dove prosciutti provenienti dalla Polonia venivano disossati ed etichettati con marchi di aziende italiane, per poi essere venduti al dettaglio a prezzi inferiori a quelli di mercato. I militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato tutte le attrezzature utilizzate per la manipolazione del prodotto importato dall’estero: frigoriferi; coltelli; fermagli; banchi; presse, nonchè migliaia di etichette (anche quella del consorzio prosciutto di Parma) pronte per essere applicate e tutto il materiale (reti e buste) necessario a riconfezionamento, ma le indagini – spiega la Coldiretti – continuano per individuare la rete di negozi che vendevano il prodotto falsificato e poco sicuro.
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