Città del Vaticano (Vaticano), 7 giu. (LaPresse) – “Ieri mi sono recato a Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina, come pellegrino di pace e di speranza. Sarajevo è una città-simbolo. Per secoli è stata luogo di convivenza tra popoli e religioni, tanto da essere chiamata ‘Gerusalemme d’occidente’. Nel recente passato è diventata simbolo delle distruzioni della guerra. Adesso è in corso un bel processo di riconciliazione, e soprattutto per questo sono andato: per incoraggiare questo cammino di convivenza pacifica tra popolazioni diverse. Un cammino faticoso, difficile, ma possibile, e lo stanno facendo bene”. Così Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus in piazza San Pietro. “Rinnovo la mia riconoscenza alle autorità e all’intera cittadinanza – ha aggiunto – per l’accoglienza calorosa. Ringrazio in particolare la cara comunità cattolica, alla quale ho voluto portare l’affetto della Chiesa universale”. “Ho apprezzato l’impegno di collaborazione e di solidarietà tra persone che appartengono a religioni diverse, spronando tutti a portare avanti l’opera di ricostruzione spirituale e morale della società. Lavorano insieme come veri fratelli. Il Signore benedica Sarajevo e la Bosnia ed Erzegovina”.
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