Città del Vaticano (Vaticano), 23 mag. (LaPresse) – “Alle porte della vostra associazione oggi bussano nuove domande che richiedono nuove e qualificate risposte. Nel mondo globale non sono cambiati tanto i problemi ma la loro dimensione e la loro urgenza. Inedite sono l’ampiezza e la velocità di riproduzione delle disuguaglianze ma questo non possiamo permetterlo”. Così papa Francesco, nel corso dell’udienza con le Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) in occasione del loro 70esimo anniversario. “L’estendersi della precarietà, del lavoro nero e del ricatto malavitoso – ha proseguito il pontefice – fa sperimentare, soprattutto tra le giovani generazioni, che la mancanza del lavoro toglie dignità, impedisce la pienezza della vita umana e reclama una risposta sollecita e vigorosa”.

“Questo dio denaro – ha aggiunto – distrugge e provoca quella cultura dello scarto. Si scartano i bambini, perché non si fanno, si sfruttano o si uccidono prima di nascere. Si scartano gli anziani perché non hanno una cura dignitosa, non hanno medicine, hanno pensioni miserabili e adesso si scartano i giovani. In questa terra tanto generosa pensate al 40% di giovani che non hanno lavoro. Sono materiale di scarto, ma anche il sacrificio che questa società mondana ed egoista offre al dio denaro, centro del nostro sistema economico mondiale”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,