Città del Vaticano, 19 mag. (LaPresse) – “Gli esperti dicono che sono necessarie visioni industriali di ampio respiro, logiche non dominate dalla finanza, che mirino a rilanciare le eccellenze italiane: queste sono concupite da molti occhi stranieri, che a volte ne sono ormai già diventati padroni. Sanare vuol dire innovare. Sullo sviluppo, sulla continua e veloce innovazione, è necessario che il politici concentrino tutte le loro energie e il loro tempo: di questo dovranno rendere conto severo ai cittadini che li hanno eletti”. Così Angelo Bagnasco nella sua prolusione in occasione della 68esima assemblea generale della Cei. “Vogliamo sperare – prosegue Bagnasco – che la grande vetrina dell’Expo di Milano rappresenti un’occasione perché l’Italia, offrendo il meglio di sé, possa essere apprezzata e valorizzata a livello mondiale nella sua bellezza, creatività e affidabilità produttiva”.

“Di questo, che è il problema vero, più urgente e drammatico, della gente: nessuno faccia affidamento sull’arte dell’arrangiarsi che, come la storia insegna, porta facilmente su vie pericolose che vanno ad aggiungere altri gravissimi problemi per i singoli, le famiglie, la tenuta sociale – continua ancora l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei – E’ questa la vera bandiera da guardare oggi e per cui impiegare ogni energia, non altre che sono chiaramente di parte e non urgenti. La gente guarda e attende”.

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