Reggio Calabria, 27 apr. (LaPresse) – La guardia di finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con il Scico di Roma e con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, ha dato esecuzione a 12 decreti di sequestro e contestuale confisca di un ingente patrimonio costituito da beni immobili, mobili, attività commerciali e disponibilità finanziarie della potente cosca Pesce di Rosarno, egemone nella Piana di Gioia Tauro ma da tempo ramificata su tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Le indagini, eseguite dal Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, hanno consentito di accertare la sproporzione tra i modesti redditi dichiarati dai soggetti investigati e dai componenti i loro nuclei familiari in rapporto agli ingenti investimenti effettuati e patrimoni a questi riconducibili. Il valore del patrimonio confiscato ammonta a circa 21 milioni di euro.
UNO DEI PRIMI CASI DI CONFISCA INTERNAZIONALE. In particolare, nell’ambito dell’operazione, denominata ‘Total Reset’, sono stati sottoposti a confisca 4 imprese, comprensive del loro patrimonio aziendale, operanti nel settore agricolo e dei trasporti; oltre 25mila metri quadri di appezzamenti di terreno, coltivati ad agrumeto e frutteto; 13 fabbricati, tra i quali spiccano 3 ville di pregio, di cui una a Baden bei Wien, capoluogo dell’omonimo distretto austriaco a sud-ovest di Vienna; rapporti finanziari bancari, postali e assicurativi. Tale operazione, frutto di uno stretto coordinamento tra le magistrature italiane e austriache, è uno dei primi casi a livello internazionale di richiesta di confisca a un’autorità giudiziaria estera scaturita da una misura di prevenzione patrimoniale prevista dalla legislazione italiana.
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