Roma, 23 mar. (LaPresse) – Il reato di associazione a delinquere nell’ambito del processo su Calciopoli sussiste, ma il reato è prescritto. Questo il filo conduttore della requisitoria che il sostituto procuratore generale di Cassazione Gabriele Mazzotta ha tenuto davanti alla terza sessione penale. Per l’accusa, quindi, il reato associativo con intento di frode sportiva sussiste. “Il fatto che un gruppo di persone – dice il pg – si contatti con l’utilizzo di schede telefoniche estere è sintomatico dell’esistenza di una struttura organizzativa”. Tra gli imputati in questo processo ci sono Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, condannato in Appello a 2 anni e 4 mesi, e Antonio Giraudo, ex ad bianconero, condannato a 1 anno e 8 mesi. L’esistenza della prova – dice ancora il pg – è accertata, oltre che dall’utilizzo delle schede, anche dalle intercettazioni e dal “perseguimento del fine di predeterminare gli esiti delle partite e la designazione del vertice della Lega Calcio”. Secondo il pg, la cui requisitoria è durata circa due ore, era in piedi un “sistema volto ad alterare i risultati” di partite e campionati.
PG CASSAZIONE: ‘PRESCRIZIONE PER MOGGI E GIRAUDO’. “Annullamento senza rinvio per avvenuta prescrizione”. Questa la richiesta del Pg di Cassazione, Gabriele Mazzotta, davanti ai giudici della terza sezione penale chiamati a pronunciarsi sul processo di Calciopoli, per Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus che in appello è stato condannato a due anni e quattro mesi. Il pg, quindi,per Moggi, accusato di associazione a delinquere e frode sportiva, non ha chiesto l’assoluzione. Ha invece chiesto l’annullamento senza rinvio per alcune singole imputazioni di frode sportiva perché “il fatto non sussiste”. L’accusa ha chiesto di dichiarare la prescrizione anche per Antonio Giraudo, ex direttore generale bianconero, condannato a un anno e otto mesi, sia per il reato associativo che per frode sportiva. Prescritti anche il designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e l’ex vicepresidente della Fgci, Innocenzo Mazzini. Il pg ha chiesto, poi di rigettare i ricorsi di Claudio Lotito, patron della Lazio e Andrea e Diego Della Valle i cui reati erano però già stati prescritti.